La guida di Danilo

Danilo
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Visite turistiche

Luogo universalmente noto come “ la strada dei presepi” e famoso in tutto il mondo per le sue botteghe artigiane dedicate ai pastori e all’arte presepiale. San Gregorio Armeno può essere visitata durante tutto l’anno ; infatti, anche nei mesi più torridi e quando il Natale è ancora molto lontano, i maestri artigiani sono a lavoro per realizzare i presepi in sughero ed i pastori in terracotta. Questo fa sì che in questo luogo magico sia Natale tutto l’anno e che si possa sempre respirare la calda atmosfera natalizia. E’, però, dicembre il mese durante il quale la strada è gremita di persone ad ogni ora del giorno. Questo rende San Gregorio Armeno una meta immancabile per ogni turista che accorre a visitare Napoli e le sue altre innumerevoli bellezze. San Gregorio è, innanzitutto, folklore: ogni anno, infatti, vengono realizzati nuovi pastori che riproducono l’attualità ed i fatti accaduti durante l’anno. Troverete le statuine di personaggi politici, nonchè di star del mondo della musica e dello sport. Ma San Gregorio Armeno è anche altro: i pastori realizzati dagli artigiani napoletani rappresentano delle vere e proprie opere d’arte popolare, realizzate rigorosamente a mano seguendo gli standard e le tecniche tradizionali.
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Via San Gregorio Armeno
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Luogo universalmente noto come “ la strada dei presepi” e famoso in tutto il mondo per le sue botteghe artigiane dedicate ai pastori e all’arte presepiale. San Gregorio Armeno può essere visitata durante tutto l’anno ; infatti, anche nei mesi più torridi e quando il Natale è ancora molto lontano, i maestri artigiani sono a lavoro per realizzare i presepi in sughero ed i pastori in terracotta. Questo fa sì che in questo luogo magico sia Natale tutto l’anno e che si possa sempre respirare la calda atmosfera natalizia. E’, però, dicembre il mese durante il quale la strada è gremita di persone ad ogni ora del giorno. Questo rende San Gregorio Armeno una meta immancabile per ogni turista che accorre a visitare Napoli e le sue altre innumerevoli bellezze. San Gregorio è, innanzitutto, folklore: ogni anno, infatti, vengono realizzati nuovi pastori che riproducono l’attualità ed i fatti accaduti durante l’anno. Troverete le statuine di personaggi politici, nonchè di star del mondo della musica e dello sport. Ma San Gregorio Armeno è anche altro: i pastori realizzati dagli artigiani napoletani rappresentano delle vere e proprie opere d’arte popolare, realizzate rigorosamente a mano seguendo gli standard e le tecniche tradizionali.
Il complesso archeologico di Baia è un sito archeologico situato a Baia, frazione di Bacoli, nell'area dei Campi Flegrei. Le Terme di Baia rappresentano un vasto complesso termale e residenziale romano. L’odierna tranquillità di Baia rende arduo immaginare gli incredibili fasti che, 2000 anni fa, dominavano tale idilliaco scenario. Tutti i più grandi scrittori ed illustri personaggi dell’antica Roma ci hanno tramandato un messaggio su Baia. Recitava, ad esempio, Orazio: “ Nessuna insenatura al mondo risplende di più dell’incantevole Baia”. Baia fu, infatti, scelta da numerosi imperatori e politici come luogo ameno dove fuggire dalla vita mondana di Roma. Purtroppo rimane oggi soltanto quella che allora era la parte collinare della città, trovandosi la rimanente sotto il livello del mare, sprofondata a causa di fenomeni bradisismici. Gli importanti resti archeologici, sottoposti a intense campagne di scavo dal 1941, rivelarono una stratificazione di costruzioni, ville e complessi termali, appartenenti ad un periodo storico che interessa la tarda età repubblicana e le età augustea, adrianea e severa. Tra i resti più significativi sono da segnalare alcune strutture voltate a cupola, come il grande Tempio di Diana, il Tempio di Mercurio e quello di Venere (si tratta in ogni caso di strutture termali e non di luoghi di culto, per i quali però è sopravvissuta la denominazione popolare). Tempio di Diana Ciò che in origine definiva un grande ambiente dove venivano raccolti i vapori provenienti proprio dal terreno sottostante, era caratterizzato da una colossale cupola ogivale, oggi crollata per metà. L'edificio, visibile già dalla stazione cumana, era adibito ad usi termali ed era decorato da fregi marmorei che raffiguravano scene di caccia. Tempio di Mercurio Detto anche “truglio” dalla sua forma circolare, l'edificio era un frigidarium cioè adibito a bagni freddi. Dalle descrizioni che se ne fecero nel Settecento risultava essere composto da sei nicchie di cui quattro semicircolari. La volta circolare, dotata di un lumen centrale, fu realizzata «con grosse scaglie di tufo ridotte a forma di cuneo». Tempio di Venere Altro edificio termale, a pianta ottagonale, infossato nel terreno per circa 3 metri, dotato di otto finestroni ad arco ribassato all'interno dei quali correva un ballatoio che affacciava sulla piscina . Scoperto dal Sovrintendente agli scavi Michele Arditi, deve il nome a Scipione Mazzella che affermò di averne ritrovato la statua con le sembianze della dea. Orari di apertura: • Dalle 09:00 fino ad un’ora prima del tramonto • Chiuso Lunedì, 1 gennaio, 1 maggio e 25 dicembre • Biglietteria chiude un’ora prima.
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Complesso archeologico delle Terme di Baia
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Il complesso archeologico di Baia è un sito archeologico situato a Baia, frazione di Bacoli, nell'area dei Campi Flegrei. Le Terme di Baia rappresentano un vasto complesso termale e residenziale romano. L’odierna tranquillità di Baia rende arduo immaginare gli incredibili fasti che, 2000 anni fa, dominavano tale idilliaco scenario. Tutti i più grandi scrittori ed illustri personaggi dell’antica Roma ci hanno tramandato un messaggio su Baia. Recitava, ad esempio, Orazio: “ Nessuna insenatura al mondo risplende di più dell’incantevole Baia”. Baia fu, infatti, scelta da numerosi imperatori e politici come luogo ameno dove fuggire dalla vita mondana di Roma. Purtroppo rimane oggi soltanto quella che allora era la parte collinare della città, trovandosi la rimanente sotto il livello del mare, sprofondata a causa di fenomeni bradisismici. Gli importanti resti archeologici, sottoposti a intense campagne di scavo dal 1941, rivelarono una stratificazione di costruzioni, ville e complessi termali, appartenenti ad un periodo storico che interessa la tarda età repubblicana e le età augustea, adrianea e severa. Tra i resti più significativi sono da segnalare alcune strutture voltate a cupola, come il grande Tempio di Diana, il Tempio di Mercurio e quello di Venere (si tratta in ogni caso di strutture termali e non di luoghi di culto, per i quali però è sopravvissuta la denominazione popolare). Tempio di Diana Ciò che in origine definiva un grande ambiente dove venivano raccolti i vapori provenienti proprio dal terreno sottostante, era caratterizzato da una colossale cupola ogivale, oggi crollata per metà. L'edificio, visibile già dalla stazione cumana, era adibito ad usi termali ed era decorato da fregi marmorei che raffiguravano scene di caccia. Tempio di Mercurio Detto anche “truglio” dalla sua forma circolare, l'edificio era un frigidarium cioè adibito a bagni freddi. Dalle descrizioni che se ne fecero nel Settecento risultava essere composto da sei nicchie di cui quattro semicircolari. La volta circolare, dotata di un lumen centrale, fu realizzata «con grosse scaglie di tufo ridotte a forma di cuneo». Tempio di Venere Altro edificio termale, a pianta ottagonale, infossato nel terreno per circa 3 metri, dotato di otto finestroni ad arco ribassato all'interno dei quali correva un ballatoio che affacciava sulla piscina . Scoperto dal Sovrintendente agli scavi Michele Arditi, deve il nome a Scipione Mazzella che affermò di averne ritrovato la statua con le sembianze della dea. Orari di apertura: • Dalle 09:00 fino ad un’ora prima del tramonto • Chiuso Lunedì, 1 gennaio, 1 maggio e 25 dicembre • Biglietteria chiude un’ora prima.