I miei consigli: cosa visitare e dove mangiare

Marco
I miei consigli: cosa visitare e dove mangiare

Visite turistiche

A mezz’ora di strada dal b&b (in automobile) potete visitare questo santuario caratteristico situato in cima a una roccia. Una visita che vale sicuramente la pena effettuare.
26 locals recommend
San Romedio
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A mezz’ora di strada dal b&b (in automobile) potete visitare questo santuario caratteristico situato in cima a una roccia. Una visita che vale sicuramente la pena effettuare.
Luogo ricco di storia. Situato in pieno centro a Trento. Vale sicuramente una visita.
124 locals recommend
Buonconsiglio Castle Museum
5 Via Bernardo Clesio
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Luogo ricco di storia. Situato in pieno centro a Trento. Vale sicuramente una visita.
Uno dei più bei laghi del Trentino. Circondato dalle Dolomiti che si riflettono nelle acque di questo stupendo specchio d’acqua.
55 locals recommend
Lake Molveno
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Uno dei più bei laghi del Trentino. Circondato dalle Dolomiti che si riflettono nelle acque di questo stupendo specchio d’acqua.
Una delle dimore dei Conti Thun, ora di proprietà della Provincia Autonoma di Trento che l’ha ristrutturato e trasformato in un museo.
66 locals recommend
Castel Thun
1 Via Castel Thun
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Una delle dimore dei Conti Thun, ora di proprietà della Provincia Autonoma di Trento che l’ha ristrutturato e trasformato in un museo.
Uno dei più importanti musei della scienza del mondo. Visitarlo è più che necessario, direi indispensabile. Adattissimo anche ai bambini (e bambine, ovviamente) che sicuramente si divertiranno.
232 locals recommend
MUSE
3 Corso del Lavoro e della Scienza
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Uno dei più importanti musei della scienza del mondo. Visitarlo è più che necessario, direi indispensabile. Adattissimo anche ai bambini (e bambine, ovviamente) che sicuramente si divertiranno.
Nella splendida città di Rovereto, a sud di Trento, trovate questo museo di arte moderna contenente opere di artisti famosi e meno famosi trai quali Depero, nativo di Fondo in Val di Non.
140 locals recommend
Museum of Modern and Contemporary Art of Trento and Rovereto
43 Corso Bettini
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Nella splendida città di Rovereto, a sud di Trento, trovate questo museo di arte moderna contenente opere di artisti famosi e meno famosi trai quali Depero, nativo di Fondo in Val di Non.
Questo ristorante è un'opera d'arte. Si trova a pochi minuti (in macchina) dal b&b. Totalmente arredato dal famoso artista Schweizer, è frequentato da critici d'arte famosi (Vittorio Sgarbi, Philippe D'Averio, ...) sia per la sua ottima cucina che per la meraviglia dell'arte di Riccardo Schweizer di cui il ristorante è intriso. Persino tavoli, forchette, cucchiai e coltelli sono stati disegnati dall'artista.
Ristorante da Silvio
1 Localita' Masetto
Questo ristorante è un'opera d'arte. Si trova a pochi minuti (in macchina) dal b&b. Totalmente arredato dal famoso artista Schweizer, è frequentato da critici d'arte famosi (Vittorio Sgarbi, Philippe D'Averio, ...) sia per la sua ottima cucina che per la meraviglia dell'arte di Riccardo Schweizer di cui il ristorante è intriso. Persino tavoli, forchette, cucchiai e coltelli sono stati disegnati dall'artista.
Dalla vicina borgata di Mezzocorona è possibile salire in funivia sul monte omonimo, da quale si può ammirare un panorama stupendo. C'è anche la possibilità di mangiare, con possibilità di scelta tra due alberghi situati a poche centinaia di metri dall'arrivo della funivia. Oppure dopo un trekking di un'ora si arriva a Malga Kraun, aperta buona parte dell'anno, dove è possibile mangiare sia sui tavoli esterni che dentro la struttura e dove si può anche fermarsi per la notte, previa prenotazione.
Monte Mezzocorona
Dalla vicina borgata di Mezzocorona è possibile salire in funivia sul monte omonimo, da quale si può ammirare un panorama stupendo. C'è anche la possibilità di mangiare, con possibilità di scelta tra due alberghi situati a poche centinaia di metri dall'arrivo della funivia. Oppure dopo un trekking di un'ora si arriva a Malga Kraun, aperta buona parte dell'anno, dove è possibile mangiare sia sui tavoli esterni che dentro la struttura e dove si può anche fermarsi per la notte, previa prenotazione.
Cose di casa, Museo Etnografico. In una delle più ampie cantine della distilleria Villa de Varda, è allestita una ricca collezione di oggetti di cultura materiale che testimonia le attività agricole praticate un tempo nelle aziende contadine. Ecco dunque rastrelli, forche di legno, tagliafieno, aratri, gioghi, falciole, crivelli, fascere utilizzati per la fienagione, la coltivazione dei campi, la lavorazione dei cereali, la caseificazione, e soprattutto un’ampia rassegna di strumenti usati per i lavori nel vigneto, per la vendemmia, la vinificazione, la distillazione, e la realizzazione dei recipienti di legno, che sono presenti nelle varie tipologie. Interessante il campionario dei distillati prodotti dalle cinque generazioni che si sono succedute nell’azienda.
Villa de Varda - La Grappa
27 Via Rotaliana
Cose di casa, Museo Etnografico. In una delle più ampie cantine della distilleria Villa de Varda, è allestita una ricca collezione di oggetti di cultura materiale che testimonia le attività agricole praticate un tempo nelle aziende contadine. Ecco dunque rastrelli, forche di legno, tagliafieno, aratri, gioghi, falciole, crivelli, fascere utilizzati per la fienagione, la coltivazione dei campi, la lavorazione dei cereali, la caseificazione, e soprattutto un’ampia rassegna di strumenti usati per i lavori nel vigneto, per la vendemmia, la vinificazione, la distillazione, e la realizzazione dei recipienti di legno, che sono presenti nelle varie tipologie. Interessante il campionario dei distillati prodotti dalle cinque generazioni che si sono succedute nell’azienda.
Se soggiorni al b&b "Val del Rì" non può mancare una tua visita a questo museo situato nella vicina borgata di San Michele all'Adige. Il Museo concretizza le idee del fondatore, Giuseppe Sebasta, in un ricco percorso espositivo che attraversa ben 43 sale, snodandosi dal basso verso l'alto in senso elicoidale e articolandosi su 5 livelli, in 25 diverse sezioni, con un patrimonio di più di 13.000 oggetti di cui circa la metà esposti, tra i quali spiccano quattro grandi macchine idrauliche originali: il mulino, la fucina, la noria e la segheria veneziana. L’idea di base è quella di distinguere nella realtà contadina tradizionale alcune filiere tecnologiche ben definite, denominate appunto “canali chiusi”, e di rappresentarle nel Museo collocando strumenti e manufatti nell’ordine stesso in cui essi occorrono all’interno di una data sequenza colturale o tecnologica. A loro volta, questi temi sono organizzati in una gerarchia razionale, che segue le caratteristiche strutturali dell’edificio: le attività legate all’agricoltura si trovano al pian terreno, l’artigianato ai piani intermedi, la socialità e il simbolico al piano elevato. La struttura risulta così essere quella di un’elica ascendente. Il Museo si distingue per l'attenzione dedicata al sistema agrosilvopastorale della montagna trentina: un sistema che tradizionalmente integrava la coltura dei cereali a un’attenta gestione delle risorse boschive e all’allevamento ovi-bovino. Il territorio era suddiviso in fasce colturali a seconda dell’altitudine: in fondovalle si trovava il paese con le attività produttive, gli orti e i campi coltivati a seminativo; a mezzacosta il terreno era suddiviso tra il coltivato e il prato, il cosiddetto maggengo; più in alto era il bosco da cui poter ricavare legna da ardere, legname da opera e prodotti secondari; in alto lo spazio si apriva ai pascoli d’alta quota, dove nel periodo estivo si portavano gli animali nelle malghe. Alcune sale sono dedicate all’economia di tipo migratorio tipica delle montagne. Tradizionalmente anche in Trentino, una parte importante degli uomini abili si allontanava stagionalmente dalle valli per andare a proporre altrove il proprio mestiere: segantini, arrotini, calderai, pittori, venditori di stampe.
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Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina
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Se soggiorni al b&b "Val del Rì" non può mancare una tua visita a questo museo situato nella vicina borgata di San Michele all'Adige. Il Museo concretizza le idee del fondatore, Giuseppe Sebasta, in un ricco percorso espositivo che attraversa ben 43 sale, snodandosi dal basso verso l'alto in senso elicoidale e articolandosi su 5 livelli, in 25 diverse sezioni, con un patrimonio di più di 13.000 oggetti di cui circa la metà esposti, tra i quali spiccano quattro grandi macchine idrauliche originali: il mulino, la fucina, la noria e la segheria veneziana. L’idea di base è quella di distinguere nella realtà contadina tradizionale alcune filiere tecnologiche ben definite, denominate appunto “canali chiusi”, e di rappresentarle nel Museo collocando strumenti e manufatti nell’ordine stesso in cui essi occorrono all’interno di una data sequenza colturale o tecnologica. A loro volta, questi temi sono organizzati in una gerarchia razionale, che segue le caratteristiche strutturali dell’edificio: le attività legate all’agricoltura si trovano al pian terreno, l’artigianato ai piani intermedi, la socialità e il simbolico al piano elevato. La struttura risulta così essere quella di un’elica ascendente. Il Museo si distingue per l'attenzione dedicata al sistema agrosilvopastorale della montagna trentina: un sistema che tradizionalmente integrava la coltura dei cereali a un’attenta gestione delle risorse boschive e all’allevamento ovi-bovino. Il territorio era suddiviso in fasce colturali a seconda dell’altitudine: in fondovalle si trovava il paese con le attività produttive, gli orti e i campi coltivati a seminativo; a mezzacosta il terreno era suddiviso tra il coltivato e il prato, il cosiddetto maggengo; più in alto era il bosco da cui poter ricavare legna da ardere, legname da opera e prodotti secondari; in alto lo spazio si apriva ai pascoli d’alta quota, dove nel periodo estivo si portavano gli animali nelle malghe. Alcune sale sono dedicate all’economia di tipo migratorio tipica delle montagne. Tradizionalmente anche in Trentino, una parte importante degli uomini abili si allontanava stagionalmente dalle valli per andare a proporre altrove il proprio mestiere: segantini, arrotini, calderai, pittori, venditori di stampe.
Un particolare giardino botanico in un ambiente storico, recentemente riaperto. Lavis è a pochi in da Mezzolombardo. Visite guidate. Luogo affascinante da non perdere.
Giardino dei Ciucioi
Vicolo dei Ciucioi
Un particolare giardino botanico in un ambiente storico, recentemente riaperto. Lavis è a pochi in da Mezzolombardo. Visite guidate. Luogo affascinante da non perdere.
ll Parco Faunistico di Spormaggiore offre a tutti la possibilità unica di osservare da vicino l'orso bruno (Ursus arctos), il più grande mammifero delle Alpi che è tornato a popolare i boschi trentini grazie ad un apposito progetto di reintroduzione. Potrete qui ammirarne, in ambiente assolutamente naturale, due esemplari che vivono all' interno di un'area di 5000 metri quadrati. Dal 1994 ad oggi nel Parco Faunistico di Spormaggiore sono stati ospitati diversi orsi provenienti da vari giardini zoologici e attualmente sono ospitate due orsi di sesso femminile: due sorelle nate nel 1996 presso il recinto del Santuario di San Romedio in Val di Non, di nome "Cleo" e "Cora". Nel Parco si possono anche osservare alcuni esemplari di lupo (canis lupus), uno dei più grandi carnivori autoctoni delle Alpi. L'area a loro destinata si estende su 3500 metri quadrati di bosco. E' dotata di due ampi osservatori che, posizionati in modo strategico, vi consentiranno di osservare i lupi in condizioni di semi-naturalità. Nell'area sono presenti tre individui adulti: Balto, il papà, proveniente dal Parco Faunistico "La trobiera", Sissi, la mamma, proveniente dal Parco "Natura Viva" di Bussolengo e Maya, nata qui al Parco Faunistico nel 2015. Da maggio 2016 sono presenti nell'area anche 8 nuovi lupetti frutto della seconda cucciolata della coppia. Numerose piante di grosse dimensioni come faggi, abeti rossi e larici, zone cespugliose alternate a zone aperte e un piccolo ruscello con pozze e cascatelle ben ricreano l'ambiente tipico di queste specie. Recentemente sono stati inseriti anche 3 esemplari di gufo reale (due femmine e un maschio) in una voliera e un esemplare maschio di gatto selvatico. Dal 2013 è inoltre possibile osservare, in recinti preparati ad hoc, animali di indubbio fascino come volpi (3 esemplari presenti) e linci, una coppia (Artù e Brenta) con un figlio di nome Argo. Oltre alle aree dedicate ai carnivori delle Alpi, è possibile visitare la fattoria didattica nella quale si possono incontrare e conoscere i classici animali da cortile quali caprette, conigli, porcellini d'India, galline, pavoni e pony.
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Parco Faunistico Spormaggiore
Via Albare
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ll Parco Faunistico di Spormaggiore offre a tutti la possibilità unica di osservare da vicino l'orso bruno (Ursus arctos), il più grande mammifero delle Alpi che è tornato a popolare i boschi trentini grazie ad un apposito progetto di reintroduzione. Potrete qui ammirarne, in ambiente assolutamente naturale, due esemplari che vivono all' interno di un'area di 5000 metri quadrati. Dal 1994 ad oggi nel Parco Faunistico di Spormaggiore sono stati ospitati diversi orsi provenienti da vari giardini zoologici e attualmente sono ospitate due orsi di sesso femminile: due sorelle nate nel 1996 presso il recinto del Santuario di San Romedio in Val di Non, di nome "Cleo" e "Cora". Nel Parco si possono anche osservare alcuni esemplari di lupo (canis lupus), uno dei più grandi carnivori autoctoni delle Alpi. L'area a loro destinata si estende su 3500 metri quadrati di bosco. E' dotata di due ampi osservatori che, posizionati in modo strategico, vi consentiranno di osservare i lupi in condizioni di semi-naturalità. Nell'area sono presenti tre individui adulti: Balto, il papà, proveniente dal Parco Faunistico "La trobiera", Sissi, la mamma, proveniente dal Parco "Natura Viva" di Bussolengo e Maya, nata qui al Parco Faunistico nel 2015. Da maggio 2016 sono presenti nell'area anche 8 nuovi lupetti frutto della seconda cucciolata della coppia. Numerose piante di grosse dimensioni come faggi, abeti rossi e larici, zone cespugliose alternate a zone aperte e un piccolo ruscello con pozze e cascatelle ben ricreano l'ambiente tipico di queste specie. Recentemente sono stati inseriti anche 3 esemplari di gufo reale (due femmine e un maschio) in una voliera e un esemplare maschio di gatto selvatico. Dal 2013 è inoltre possibile osservare, in recinti preparati ad hoc, animali di indubbio fascino come volpi (3 esemplari presenti) e linci, una coppia (Artù e Brenta) con un figlio di nome Argo. Oltre alle aree dedicate ai carnivori delle Alpi, è possibile visitare la fattoria didattica nella quale si possono incontrare e conoscere i classici animali da cortile quali caprette, conigli, porcellini d'India, galline, pavoni e pony.
Aneghe Taneghe è una fattoria didattica. Ecco quello che si dovrebbe fare in una fattoria didattica: fare per imparare! Nella nostra fattoria cerchiamo di coinvolgere bambini ed adulti immergendoli nella vita contadina, facendoli accudire i nostri animali, insegnandogli la “magica” trasformazione del latte in formaggio, mostrando loro da dove deriva la farina della polenta trentina, insegnando come si macina il frumento per produrre la farina bianca con la quale impastare le “tagliatelle di zia Nadia” o il pane da gustare con la marmellata fatta con la nostra frutta, senza dimenticare poi come macinare la carne per ottenere delle ottime “luganeghe”, fare un bel fiore di lana infeltrita o seminare le patate che cresceranno insieme ad altri ortaggi nel nostro orto…
Aneghe Taneghe - carni di alta qualità
Aneghe Taneghe è una fattoria didattica. Ecco quello che si dovrebbe fare in una fattoria didattica: fare per imparare! Nella nostra fattoria cerchiamo di coinvolgere bambini ed adulti immergendoli nella vita contadina, facendoli accudire i nostri animali, insegnandogli la “magica” trasformazione del latte in formaggio, mostrando loro da dove deriva la farina della polenta trentina, insegnando come si macina il frumento per produrre la farina bianca con la quale impastare le “tagliatelle di zia Nadia” o il pane da gustare con la marmellata fatta con la nostra frutta, senza dimenticare poi come macinare la carne per ottenere delle ottime “luganeghe”, fare un bel fiore di lana infeltrita o seminare le patate che cresceranno insieme ad altri ortaggi nel nostro orto…
Ötzi, l’Uomo venuto dal ghiaccio. Sensazionale ritrovamento archeologico, star mediatica, oggetto di ricerca, reperto museale: Ötzi è una mummia dell’Età del rame che si è conservata fino a oggi grazie a circostanze straordinarie e che rivela via via autentici tesori di conoscenza. È stata scoperta casualmente da due alpinisti nel 1991 sul ghiacciaio della Val Senales, con tutti i suoi indumenti e l’equipaggiamento, e da allora viene studiata a 360°. Oltre 5300 anni fa l’Uomo stava attraversando il Giogo di Tisa, in Val Senales (Alto Adige), quando venne ucciso. Il suo corpo si è conservato naturalmente nel ghiacciaio. Più antico delle piramidi egizie e di Stonehenge, è il risultato di una serie di incredibili coincidenze. Ötzi visse nell’Età del rame, un’epoca inquadrabile nella fase finale del Neolitico. Utilizzava ancora oggetti in pietra, ma possedeva già anche un’innovativa e preziosa ascia di rame. Le conoscenze tecniche relative all’estrazione e alla lavorazione dei metalli erano da poco arrivate in Europa dall’Asia Minore. Con il rame ha avuto inizio la prima Età dei metalli.
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South Tyrol Museum of Archaeology
43 Via Museo
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Ötzi, l’Uomo venuto dal ghiaccio. Sensazionale ritrovamento archeologico, star mediatica, oggetto di ricerca, reperto museale: Ötzi è una mummia dell’Età del rame che si è conservata fino a oggi grazie a circostanze straordinarie e che rivela via via autentici tesori di conoscenza. È stata scoperta casualmente da due alpinisti nel 1991 sul ghiacciaio della Val Senales, con tutti i suoi indumenti e l’equipaggiamento, e da allora viene studiata a 360°. Oltre 5300 anni fa l’Uomo stava attraversando il Giogo di Tisa, in Val Senales (Alto Adige), quando venne ucciso. Il suo corpo si è conservato naturalmente nel ghiacciaio. Più antico delle piramidi egizie e di Stonehenge, è il risultato di una serie di incredibili coincidenze. Ötzi visse nell’Età del rame, un’epoca inquadrabile nella fase finale del Neolitico. Utilizzava ancora oggetti in pietra, ma possedeva già anche un’innovativa e preziosa ascia di rame. Le conoscenze tecniche relative all’estrazione e alla lavorazione dei metalli erano da poco arrivate in Europa dall’Asia Minore. Con il rame ha avuto inizio la prima Età dei metalli.
Il sito archeologico di Fiavè, presso il biotopo di Fiavé, è uno dei più importanti complessi palafitticoli preistorici europei ed è parte del sito UNESCO “Siti palafitticoli preistorici dell’arco alpino”. La sua riconosciuta importanza è dovuta a diversi fattori: l’eccezionale stato di conservazione delle strutture lignee di sostegno delle antiche abitazioni (pali), la presenza di villaggi di epoche diverse (dal Neolitico all’età del Bronzo) caratterizzati da specifiche scelte costruttive (su sponda o in elevato sull’acqua) ed infine la qualità delle ricerche, dirette da Renato Perini e poi a Franco Marzatico (Ufficio beni archeologici di Trento) in collaborazione con archeologi, geologi e naturalisti di diverse università europee. Le palafitte di Fiavè sono note a studiosi e appassionati fin dagli anni ’80 del secolo scorso grazie alla pubblicazione integrale degli scavi e a diverse esposizioni temporanee (Archeologia del legno; Trento 1989) o permanenti (Museo Tridentino di Scienze Naturali e Museo del Castello di Stenico). Dal 2012, una selezione delle migliaia di reperti rinvenuti negli scavi è esposta nel Museo delle palafitte di Fiavé, che ha sede nella restaurata residenza storica nota come “Casa Carli” nel centro dell’omonimo paese. L’area archeologica e il biotopo e riserva naturale Carera, a circa 2 km da Fiavé e a fianco della SS 421, sono visitabili e facilmente raggiungibili da Trento e da Riva del Garda. Accanto all’area archeologica è in corso di realizzazione il Parco delle Palafitte di Fiavé, di prossima apertura.
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Museo delle Palafitte in Fiavè
53 Via 3 Novembre
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Il sito archeologico di Fiavè, presso il biotopo di Fiavé, è uno dei più importanti complessi palafitticoli preistorici europei ed è parte del sito UNESCO “Siti palafitticoli preistorici dell’arco alpino”. La sua riconosciuta importanza è dovuta a diversi fattori: l’eccezionale stato di conservazione delle strutture lignee di sostegno delle antiche abitazioni (pali), la presenza di villaggi di epoche diverse (dal Neolitico all’età del Bronzo) caratterizzati da specifiche scelte costruttive (su sponda o in elevato sull’acqua) ed infine la qualità delle ricerche, dirette da Renato Perini e poi a Franco Marzatico (Ufficio beni archeologici di Trento) in collaborazione con archeologi, geologi e naturalisti di diverse università europee. Le palafitte di Fiavè sono note a studiosi e appassionati fin dagli anni ’80 del secolo scorso grazie alla pubblicazione integrale degli scavi e a diverse esposizioni temporanee (Archeologia del legno; Trento 1989) o permanenti (Museo Tridentino di Scienze Naturali e Museo del Castello di Stenico). Dal 2012, una selezione delle migliaia di reperti rinvenuti negli scavi è esposta nel Museo delle palafitte di Fiavé, che ha sede nella restaurata residenza storica nota come “Casa Carli” nel centro dell’omonimo paese. L’area archeologica e il biotopo e riserva naturale Carera, a circa 2 km da Fiavé e a fianco della SS 421, sono visitabili e facilmente raggiungibili da Trento e da Riva del Garda. Accanto all’area archeologica è in corso di realizzazione il Parco delle Palafitte di Fiavé, di prossima apertura.

Offerta gastronomica

Cucina regionale e tradizionale del Trentino Alto Adige, piatti tipici preparati in casa e serviti in un ambiente originale, frutto del genio artistico di Riccardo Schweizer, pittore, scultore, designer e architetto. Nel 1978 Schweizer progetta le opere di design e gli arredi interni che oggi potete ancora vedere nel Ristorante tipico "Da Silvio", a Faedo, in provincia di Trento. È un'esperienza atipica quella che vi proponiamo di vivere qui. Un'immersione nell'arte generata da una personalità eclettica, ancora oggi celebrata dalla critica. L'artista è anche il creatore della pietra ollare dove viene cotta la carne insieme ai formaggi, alle verdure, alle uova, direttamente al vostro tavolo, uno dei piatti speciali della casa. Il menu offre antipasti, primi e secondi cucinati con prodotti di stagione e ingredienti d'alta montagna. Le nostre sono ricette tradizionali, in qualche caso rivisitate per proporre nuove esperienze del gusto. Per concludere, nel menu potete scegliere fra dolci e dessert di nostra produzione artigianale e fra etichette di vini della nostra cantina, da accompagnare ai vostri piatti. È disponibile un'ampia area parcheggio.
Ristorante da Silvio
1 Localita' Masetto
Cucina regionale e tradizionale del Trentino Alto Adige, piatti tipici preparati in casa e serviti in un ambiente originale, frutto del genio artistico di Riccardo Schweizer, pittore, scultore, designer e architetto. Nel 1978 Schweizer progetta le opere di design e gli arredi interni che oggi potete ancora vedere nel Ristorante tipico "Da Silvio", a Faedo, in provincia di Trento. È un'esperienza atipica quella che vi proponiamo di vivere qui. Un'immersione nell'arte generata da una personalità eclettica, ancora oggi celebrata dalla critica. L'artista è anche il creatore della pietra ollare dove viene cotta la carne insieme ai formaggi, alle verdure, alle uova, direttamente al vostro tavolo, uno dei piatti speciali della casa. Il menu offre antipasti, primi e secondi cucinati con prodotti di stagione e ingredienti d'alta montagna. Le nostre sono ricette tradizionali, in qualche caso rivisitate per proporre nuove esperienze del gusto. Per concludere, nel menu potete scegliere fra dolci e dessert di nostra produzione artigianale e fra etichette di vini della nostra cantina, da accompagnare ai vostri piatti. È disponibile un'ampia area parcheggio.
Piccolo e accogliente ristorante arredato in stile "vintage" (quindi non poteva non piacerci). Alle pareti del ristorante la presenza costante della mitica Marylin Monroe e altri personaggi della Hollywood storica. Cucina tradizionale di buona qualità.
Ristorante Casa Nardon
15 Via Guido Fiorini
Piccolo e accogliente ristorante arredato in stile "vintage" (quindi non poteva non piacerci). Alle pareti del ristorante la presenza costante della mitica Marylin Monroe e altri personaggi della Hollywood storica. Cucina tradizionale di buona qualità.
Con l’amore e l’attenzione di una gestione famigliare la cucina trentina di Malga Kraun esalta i sapori e gli odori della nostra terra. A tavola si potranno assaporare le ricette della tradizione, accompagnate dalla degustazione di vini locali. Il minestrone, i canederli e l’immancabile polenta con spezzatino e formaggio profumano e riscaldano l’ambiente. Non poteva poi mancare all’appello il sapore dei taglieri di affettati misti e formaggi sempre graditi per allietare il palato con uno sfizioso spuntino.
Malga Kraun
Con l’amore e l’attenzione di una gestione famigliare la cucina trentina di Malga Kraun esalta i sapori e gli odori della nostra terra. A tavola si potranno assaporare le ricette della tradizione, accompagnate dalla degustazione di vini locali. Il minestrone, i canederli e l’immancabile polenta con spezzatino e formaggio profumano e riscaldano l’ambiente. Non poteva poi mancare all’appello il sapore dei taglieri di affettati misti e formaggi sempre graditi per allietare il palato con uno sfizioso spuntino.
Struttura ricettiva a conduzione familiare, situata nell’affascinante cornice del Monte di Mezzocorona. L'albergo è immerso nell’abbraccio di un silente bosco di ippocastani. Raggiungibile comodamente utilizzando la funivia, godendo durante il tragitto una splendida vista sulla Piana Rotaliana e sulla Valle dell’Adige. L’albergo "Ai Spiazzi" accoglie amanti della vita all’aria aperta, famiglie e ospiti dinamici. Otto camere, un ristorante con cucina trentina, un campo sportivo nonché tanto spazio e relax da dedicare a voi stessi e a una rigenerazione psicofisica sempre utile, per non dire necessaria.
Ai Spiazzi Mountain Living Lodge
29 Loc. Monte
Struttura ricettiva a conduzione familiare, situata nell’affascinante cornice del Monte di Mezzocorona. L'albergo è immerso nell’abbraccio di un silente bosco di ippocastani. Raggiungibile comodamente utilizzando la funivia, godendo durante il tragitto una splendida vista sulla Piana Rotaliana e sulla Valle dell’Adige. L’albergo "Ai Spiazzi" accoglie amanti della vita all’aria aperta, famiglie e ospiti dinamici. Otto camere, un ristorante con cucina trentina, un campo sportivo nonché tanto spazio e relax da dedicare a voi stessi e a una rigenerazione psicofisica sempre utile, per non dire necessaria.
Nell'osteria Travaion di Mezzolombardo troverete un ambiente accogliente e sereno, dove poter gustare cibo semplice ma non banale, con porzioni abbondanti ed un ottimo Teroldego della casa. Il locale è situato in un piccolo vicolo attiguo ad un grande parcheggio gratuito. Il locale è il posto ideale per gustare piatti della tradizione locale. Lo staff vi seguirà attentamente nella scelta del vostro piatto preferito e vi saprà consigliare il miglior vino con cui accompagnare il pasto.
Osteria Travaion
8 Vicolo Travaion
Nell'osteria Travaion di Mezzolombardo troverete un ambiente accogliente e sereno, dove poter gustare cibo semplice ma non banale, con porzioni abbondanti ed un ottimo Teroldego della casa. Il locale è situato in un piccolo vicolo attiguo ad un grande parcheggio gratuito. Il locale è il posto ideale per gustare piatti della tradizione locale. Lo staff vi seguirà attentamente nella scelta del vostro piatto preferito e vi saprà consigliare il miglior vino con cui accompagnare il pasto.
Albergo situato sul Monte di Mezzocorona, località raggiungibile in pochi minuti in funivia oppure, per i più allenati, attraverso un sentiero che parte da Mezzocorona o dalla Via Ferrata Burrone Giovanelli. Da qui avrete la possibilità di ammirare dall’alto la Piana Rotaliana e la Valle dell’Adige. Una volta arrivati sarete immersi in un’oasi di pace, ottima per trascorrere momenti di tranquillità lontani dalla frenesia della città. Il bar è aperto tutto il giorno e il ristorante, con terrazza panoramica sul gruppo Brenta, è aperto a pranzo e a cena. Il menù è ricco di tradizione, gusto e territorio si fondo per creare dei piatti prelibati. Un luogo ideale per una piacevole sosta in alta quota.
Albergo Tre Cime
Albergo situato sul Monte di Mezzocorona, località raggiungibile in pochi minuti in funivia oppure, per i più allenati, attraverso un sentiero che parte da Mezzocorona o dalla Via Ferrata Burrone Giovanelli. Da qui avrete la possibilità di ammirare dall’alto la Piana Rotaliana e la Valle dell’Adige. Una volta arrivati sarete immersi in un’oasi di pace, ottima per trascorrere momenti di tranquillità lontani dalla frenesia della città. Il bar è aperto tutto il giorno e il ristorante, con terrazza panoramica sul gruppo Brenta, è aperto a pranzo e a cena. Il menù è ricco di tradizione, gusto e territorio si fondo per creare dei piatti prelibati. Un luogo ideale per una piacevole sosta in alta quota.
I menù di questo prestigioso ristorante esaltano la cucina tipica trentina e prediligono prodotti freschi, biologici ed a Km zero. Ai piatti elaborati con prodotti locali e stagionali si aggiungono le specialità di pesce, pietanze della cucina nazionale ed internazionale. In più, potrai abbinare ai menù innumerevoli tipi di vino, trentino e nazionale.
Da Pino
39 Via G. Postal
I menù di questo prestigioso ristorante esaltano la cucina tipica trentina e prediligono prodotti freschi, biologici ed a Km zero. Ai piatti elaborati con prodotti locali e stagionali si aggiungono le specialità di pesce, pietanze della cucina nazionale ed internazionale. In più, potrai abbinare ai menù innumerevoli tipi di vino, trentino e nazionale.
La Locanda Camorz, nuovo locale nella borgata di Mezzocorona, offre, con il suo chef Andrea Rossi, un servizio molto curato, ampia scelta di menù, con piatti tipici e al contempo raffinati. Una cucina semplice, ma con gusti ben decisi e prodotti ricercati di alta qualità. E' il luogo ideale per degustare non solo i prodotti tipici locali, ma anche gli ottimi vini della piana Rotaliana che vengono accuratamente proposti e abbinati ad ogni piatto. Il locale presenta una sala interna molto caratteristica, in cui ogni buongustaio resterà soddisfatto e un terrazzo immerso nella suggestiva atmosfera dei vigneti della Piana Rotaliana: un piccolo paradiso di vitigni.
Locanda Camorz
La Locanda Camorz, nuovo locale nella borgata di Mezzocorona, offre, con il suo chef Andrea Rossi, un servizio molto curato, ampia scelta di menù, con piatti tipici e al contempo raffinati. Una cucina semplice, ma con gusti ben decisi e prodotti ricercati di alta qualità. E' il luogo ideale per degustare non solo i prodotti tipici locali, ma anche gli ottimi vini della piana Rotaliana che vengono accuratamente proposti e abbinati ad ogni piatto. Il locale presenta una sala interna molto caratteristica, in cui ogni buongustaio resterà soddisfatto e un terrazzo immerso nella suggestiva atmosfera dei vigneti della Piana Rotaliana: un piccolo paradiso di vitigni.
"Perbacco" è situato nella borgata di Mezzolombardo, vicino ad una antica chiesetta, nello storico rione del “Borghet“. Il vecchio portale si apre su una corte ove, nelle giornate di bella stagione è possibile degustare in tranquillità le proposte culinarie del ristorante. All’entrata vi accoglie un bancoaperitivi e stuzzichini, con un’ampia scelta di vini al bicchiere. Comodamente seduti potrete dilettarvi tra i vini nazionali e locali. Il ristorante propone sia piatti semplici e veloci, sempre con materie prime di assoluta qualità, sia la migliore interpretazione creativa dello Chef Paolo Dolzan, da degustare con tranquillità.
Ristorante PerBacco
28 Via Emanuele de Varda
"Perbacco" è situato nella borgata di Mezzolombardo, vicino ad una antica chiesetta, nello storico rione del “Borghet“. Il vecchio portale si apre su una corte ove, nelle giornate di bella stagione è possibile degustare in tranquillità le proposte culinarie del ristorante. All’entrata vi accoglie un bancoaperitivi e stuzzichini, con un’ampia scelta di vini al bicchiere. Comodamente seduti potrete dilettarvi tra i vini nazionali e locali. Il ristorante propone sia piatti semplici e veloci, sempre con materie prime di assoluta qualità, sia la migliore interpretazione creativa dello Chef Paolo Dolzan, da degustare con tranquillità.

Informazioni sulla città/località

Architettura e arte, musei e natura, fanno di Trento una splendida meta di viaggio. Capoluogo di provincia e della regione autonoma, questa città del Trentino Alto Adige ha una lunga e ricca tradizione che la lega ad alcuni dei momenti più importanti della storia dell'Italia. Storia Trento è sorta in epoca romana ai piedi dello sperone roccioso del Doss Trento che si erge sulla riva destra del fiume Adige e su cui oggi troneggia il Mausoleo a Cesare Battisti. L'antico nucleo della città venne trasferito sulla sponda opposta del fiume e in età medievale le venne costruita attorno un'imponente cinta muraria. Intorno all'anno Mille, imperatore del Sacro Romano Impero, Corrado II, creò il Principato vescovile di Trento e la città fu a lungo un centro religioso di notevole importanza. Tant'è che qui ebbe luogo il famoso Concilio di Trento che dette il via alla Controriforma. E fu proprio il Cinquecento il secolo d’oro di Trento, grazie ad alcuni vescovi che promossero la costruzione di nuovi edifici e chiese.Nell'Ottocento la città fu oggetto di un'aspra contesa tra le truppe napoleoniche e l'impero asburgico e solo nel 1919, alla fine della prima guerra mondiale, Trento passò all'Italia. Senza dubbio il centro politico, religioso e monumentale della città è la piazza del Duomo su cui si affacciano splendidi palazzi nobiliari affrescati come le “Case Cazuffi-Rella. In questa piazza, in cui fu sepolto S. Vigilio, sorge l'omonimo Duomo di San Vigilio, in stile romanico, edificato nel 1212 per volere del vescovo Federico Vanga e in cui si tennero tutte le sedute formali del Concilio di Trento. Il palazzo Pretorio e la merlata Torre Vanga del XIII sec. formano assieme al Duomo un complesso spettacolare che domina la piazza, ornata anche dalla settecentesca fontana del Nettuno. Spettacolo per la vista poi il Castello del Buonconsiglio, composto da una serie di edifici di epoca diversa. Il castello, residenza dei vescovi di Trento dal XIII fino alla fine del XVIII secolo, oggi ospita diversi musei.Notevoli sono anche i palazzi in stile rinascimentale-veneto e con le facciate affrescate che sorgono nell'elegante Via Belenzani. Due edifici caratteristici, entrambi del ‘500 sono la chiesa di S. Maria Maggiore, in marmo rosso, e il palazzo Tabarelli sulla cui facciata sono scolpiti 22 profili di personaggi storici locali. Da visitare infine il Palazzo Pona Geremia del sec. XV con la scenografica facciata, decorata da affreschi raffiguranti episodi di vita della città e miti, e la Chiesa di Sant'Apollinare (XIII sec.) eretta ai piedi del Doss Trento, presso l'antico borgo di Piedicastello.
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Trento
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Architettura e arte, musei e natura, fanno di Trento una splendida meta di viaggio. Capoluogo di provincia e della regione autonoma, questa città del Trentino Alto Adige ha una lunga e ricca tradizione che la lega ad alcuni dei momenti più importanti della storia dell'Italia. Storia Trento è sorta in epoca romana ai piedi dello sperone roccioso del Doss Trento che si erge sulla riva destra del fiume Adige e su cui oggi troneggia il Mausoleo a Cesare Battisti. L'antico nucleo della città venne trasferito sulla sponda opposta del fiume e in età medievale le venne costruita attorno un'imponente cinta muraria. Intorno all'anno Mille, imperatore del Sacro Romano Impero, Corrado II, creò il Principato vescovile di Trento e la città fu a lungo un centro religioso di notevole importanza. Tant'è che qui ebbe luogo il famoso Concilio di Trento che dette il via alla Controriforma. E fu proprio il Cinquecento il secolo d’oro di Trento, grazie ad alcuni vescovi che promossero la costruzione di nuovi edifici e chiese.Nell'Ottocento la città fu oggetto di un'aspra contesa tra le truppe napoleoniche e l'impero asburgico e solo nel 1919, alla fine della prima guerra mondiale, Trento passò all'Italia. Senza dubbio il centro politico, religioso e monumentale della città è la piazza del Duomo su cui si affacciano splendidi palazzi nobiliari affrescati come le “Case Cazuffi-Rella. In questa piazza, in cui fu sepolto S. Vigilio, sorge l'omonimo Duomo di San Vigilio, in stile romanico, edificato nel 1212 per volere del vescovo Federico Vanga e in cui si tennero tutte le sedute formali del Concilio di Trento. Il palazzo Pretorio e la merlata Torre Vanga del XIII sec. formano assieme al Duomo un complesso spettacolare che domina la piazza, ornata anche dalla settecentesca fontana del Nettuno. Spettacolo per la vista poi il Castello del Buonconsiglio, composto da una serie di edifici di epoca diversa. Il castello, residenza dei vescovi di Trento dal XIII fino alla fine del XVIII secolo, oggi ospita diversi musei.Notevoli sono anche i palazzi in stile rinascimentale-veneto e con le facciate affrescate che sorgono nell'elegante Via Belenzani. Due edifici caratteristici, entrambi del ‘500 sono la chiesa di S. Maria Maggiore, in marmo rosso, e il palazzo Tabarelli sulla cui facciata sono scolpiti 22 profili di personaggi storici locali. Da visitare infine il Palazzo Pona Geremia del sec. XV con la scenografica facciata, decorata da affreschi raffiguranti episodi di vita della città e miti, e la Chiesa di Sant'Apollinare (XIII sec.) eretta ai piedi del Doss Trento, presso l'antico borgo di Piedicastello.
Rovereto è un importante centro industriale, turistico e culturale del Trentino sin dal Settecento, quando si era aggiudicata il titolo di «Atene del Trentino». Viene spesso chiamata Città della Quercia (la quercia, detta anche rovere, è il simbolo della città, presente anche nello stemma cittadino) o Città della pace, riferendosi alla presenza della Campana dei Caduti, opera a memoria dei caduti di tutte le guerre. Fra Trento e Verona la Città della Pace, dei festival e dei musei Rovereto ti stupirà con i suoi musei internazionali. Passeggia tra arte, storia e scienza e scopri le atmosfere veneziane del centro storico che si mescolano agli echi della Prima guerra mondiale. Adagiata tra colline e vigneti, Rovereto è al centro della Valle dell’Adige, lungo la principale via di collegamento tra Verona e Trento. Ti suggeriamo di scoprire la città a piedi, percorrendo le vie del centro come un viaggio attraverso diverse epoche storiche: il Medioevo nelle mura dei Castelbarco la dominazione della Serenissima nella casa del Podestà il Settecento nei palazzi di Corso Bettini la Prima guerra mondiale nelle sale del castello
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Rovereto
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Rovereto è un importante centro industriale, turistico e culturale del Trentino sin dal Settecento, quando si era aggiudicata il titolo di «Atene del Trentino». Viene spesso chiamata Città della Quercia (la quercia, detta anche rovere, è il simbolo della città, presente anche nello stemma cittadino) o Città della pace, riferendosi alla presenza della Campana dei Caduti, opera a memoria dei caduti di tutte le guerre. Fra Trento e Verona la Città della Pace, dei festival e dei musei Rovereto ti stupirà con i suoi musei internazionali. Passeggia tra arte, storia e scienza e scopri le atmosfere veneziane del centro storico che si mescolano agli echi della Prima guerra mondiale. Adagiata tra colline e vigneti, Rovereto è al centro della Valle dell’Adige, lungo la principale via di collegamento tra Verona e Trento. Ti suggeriamo di scoprire la città a piedi, percorrendo le vie del centro come un viaggio attraverso diverse epoche storiche: il Medioevo nelle mura dei Castelbarco la dominazione della Serenissima nella casa del Podestà il Settecento nei palazzi di Corso Bettini la Prima guerra mondiale nelle sale del castello
Riva del Garda è la punta di diamante del Garda Trentino, incastonata tra il Lago di Garda e le Dolomiti di Brenta. Un borgo cittadino che si arrampica sulla roccia e sale con l'ascensore panoramico fino al Bastione, la fortezza in pietra grigia che sovrasta immobile questa città così straordinariamente dinamica. Capoluogo della zona del Garda Trentino, Riva del Garda è un importante stazione turistica e fieristica in Provincia di Trento. Con i suoi due porti, Riva del Garda è centro importante per gli sport della vela e del windsurf: sono il vento della mattina, il Pelèr, e quello pomeridiano, l’Ora, a garantire ogni giorno il tempo adatto. La dominazione scaligera e poi veneziana del quattrocento è chiaramente leggibile nell’architettura dei palazzi del centro storico. La Rocca del 1124 è diventata la sede del Museo Civico e della Pinacoteca. Sul lato ovest del paese si erge a picco il Monte Rocchetta, su lato est sorge il Monte Baldo. Questa particolare collocazione fa di Riva uno dei borghi più spettacolari del Lago di Garda.
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Riva del Garda
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Riva del Garda è la punta di diamante del Garda Trentino, incastonata tra il Lago di Garda e le Dolomiti di Brenta. Un borgo cittadino che si arrampica sulla roccia e sale con l'ascensore panoramico fino al Bastione, la fortezza in pietra grigia che sovrasta immobile questa città così straordinariamente dinamica. Capoluogo della zona del Garda Trentino, Riva del Garda è un importante stazione turistica e fieristica in Provincia di Trento. Con i suoi due porti, Riva del Garda è centro importante per gli sport della vela e del windsurf: sono il vento della mattina, il Pelèr, e quello pomeridiano, l’Ora, a garantire ogni giorno il tempo adatto. La dominazione scaligera e poi veneziana del quattrocento è chiaramente leggibile nell’architettura dei palazzi del centro storico. La Rocca del 1124 è diventata la sede del Museo Civico e della Pinacoteca. Sul lato ovest del paese si erge a picco il Monte Rocchetta, su lato est sorge il Monte Baldo. Questa particolare collocazione fa di Riva uno dei borghi più spettacolari del Lago di Garda.
Arroccato in cima ad un’altura, da secoli l’imponente castello sorveglia la città di Arco. Ai suoi piedi il centro storico si avvolge a semicerchio intorno alle pendici della collina. Che il nome Arco sia solo una coincidenza? La via che dal centro storico porta al Castello di Arco costeggia le pittoresche facciate dei palazzi, snodandosi lungo vicoli lastricati che, passo dopo passo, diventano sempre più stretti. Il percorso continua salendo attraverso le fronde dell’Olivaia, superando un dislivello di circa 100 metri. Quassù l’incantevole panorama invita a soffermarsi e ad aguzzare la vista. In lontananza, altre ai tetti delle case, l’orizzonte si tinge del blu del Lago di Garda. Ristoranti, enoteche, gelaterie sono i luoghi d’incontro più frequentati che animano le vie e le piazze di Arco. Le ville dal passato illustre e le case signorili con i loro cancelli trionfanti continuano a trasmettere quel fascino di un tempo che ha reso celebre la cittadina. Ad oggi, invece, è la roccia a rappresentare l’attrazione principale per il giovane pubblico appassionato di sport e ad aver resto Arco la capitale italiana dell’arrampicata. Arco è dinamismo puro: da un lato della costa si pratica surf, dall’altro trekking, arrampicata e mountain-bike. E le vetrine dei tanti negozi di attrezzature sportive e di abbigliamento tecnico ne sono la riprova. Qui le mattine e i pomeriggi di shopping si concludono puntualmente con un aperitivo seduti al tavolino di un bar. Arco è teatro di sport: da un lato della costa si pratica surf, dall’altro trekking, arrampicata e mountain-bike. E le vetrine dei tanti negozi di attrezzature sportive e di abbigliamento tecnico ne sono la riprova. Qui le mattine e i pomeriggi di shopping si concludono puntualmente con un aperitivo seduti al tavolino di un bar.
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Arco
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Arroccato in cima ad un’altura, da secoli l’imponente castello sorveglia la città di Arco. Ai suoi piedi il centro storico si avvolge a semicerchio intorno alle pendici della collina. Che il nome Arco sia solo una coincidenza? La via che dal centro storico porta al Castello di Arco costeggia le pittoresche facciate dei palazzi, snodandosi lungo vicoli lastricati che, passo dopo passo, diventano sempre più stretti. Il percorso continua salendo attraverso le fronde dell’Olivaia, superando un dislivello di circa 100 metri. Quassù l’incantevole panorama invita a soffermarsi e ad aguzzare la vista. In lontananza, altre ai tetti delle case, l’orizzonte si tinge del blu del Lago di Garda. Ristoranti, enoteche, gelaterie sono i luoghi d’incontro più frequentati che animano le vie e le piazze di Arco. Le ville dal passato illustre e le case signorili con i loro cancelli trionfanti continuano a trasmettere quel fascino di un tempo che ha reso celebre la cittadina. Ad oggi, invece, è la roccia a rappresentare l’attrazione principale per il giovane pubblico appassionato di sport e ad aver resto Arco la capitale italiana dell’arrampicata. Arco è dinamismo puro: da un lato della costa si pratica surf, dall’altro trekking, arrampicata e mountain-bike. E le vetrine dei tanti negozi di attrezzature sportive e di abbigliamento tecnico ne sono la riprova. Qui le mattine e i pomeriggi di shopping si concludono puntualmente con un aperitivo seduti al tavolino di un bar. Arco è teatro di sport: da un lato della costa si pratica surf, dall’altro trekking, arrampicata e mountain-bike. E le vetrine dei tanti negozi di attrezzature sportive e di abbigliamento tecnico ne sono la riprova. Qui le mattine e i pomeriggi di shopping si concludono puntualmente con un aperitivo seduti al tavolino di un bar.
Tradizione, innovazione, sostenibilità: Bolzano vi stupirà! Bolzano è un luogo dove le tradizioni del passato si intrecciano con le sfide del futuro. Innovazione e sostenibilità sono le parole chiave del nuovo sviluppo di una città che è capace di guardare al domani, mantenendo un forte legame con le sue radici e con i suoi valori. Visitare Bolzano significa trovarsi immersi in un mix culturale unico nel suo genere. Qui nord e sud, mediterraneo e alpino si incontrano, dando vita ad un connubio irresistibile e irripetibile. Lasciatevi incantare dai diversi stili architettonici che sono colorati e morbidi e, appena girato l’angolo, diventano imponenti e squadrati. Passeggiate lungo i Portici, il cuore commerciale del centro storico lungo oltre 300 metri, ascoltando il mix di lingue che caratterizza la nostra città e immergetevi nei suoni della natura camminando lungo le tante passeggiate che salgono sui pendii soleggiati. Salite in sella alla bici e pedalate lungo gli oltre 50 chilometri di piste ciclabili che attraversano Bolzano. Scoprite l’anima green e innovativa della città. Prendete una delle funivie che partono dal centro per raggiungere in pochi minuti i dintorni del capoluogo altoatesino, primi fra tuti il Colle, vera oasi di pace, e l’altopiano del Renon.
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Bolzano
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Tradizione, innovazione, sostenibilità: Bolzano vi stupirà! Bolzano è un luogo dove le tradizioni del passato si intrecciano con le sfide del futuro. Innovazione e sostenibilità sono le parole chiave del nuovo sviluppo di una città che è capace di guardare al domani, mantenendo un forte legame con le sue radici e con i suoi valori. Visitare Bolzano significa trovarsi immersi in un mix culturale unico nel suo genere. Qui nord e sud, mediterraneo e alpino si incontrano, dando vita ad un connubio irresistibile e irripetibile. Lasciatevi incantare dai diversi stili architettonici che sono colorati e morbidi e, appena girato l’angolo, diventano imponenti e squadrati. Passeggiate lungo i Portici, il cuore commerciale del centro storico lungo oltre 300 metri, ascoltando il mix di lingue che caratterizza la nostra città e immergetevi nei suoni della natura camminando lungo le tante passeggiate che salgono sui pendii soleggiati. Salite in sella alla bici e pedalate lungo gli oltre 50 chilometri di piste ciclabili che attraversano Bolzano. Scoprite l’anima green e innovativa della città. Prendete una delle funivie che partono dal centro per raggiungere in pochi minuti i dintorni del capoluogo altoatesino, primi fra tuti il Colle, vera oasi di pace, e l’altopiano del Renon.
Merano si contraddistingue per gli ampi parchi e le passeggiate nel verde, i giardini botanici e i numerosi corsi d’acqua. Pervaso da un’atmosfera raffinata e accogliente, il centro storico conquista i visitatori con i suoi portici medievali e gli eleganti edifici in stile liberty. Le cime imbiancate dei ghiacciai offrono uno scenario naturale di rara bellezza, esaltando l'intreccio delle passeggiate cittadine e delle palme che le costeggiano, creando un felice contrasto con le piante esotiche dei meravigliosi Giardini di Castel Trauttmansdorff. Altrettanto vario è il programma culturale che prevede anche rassegne enogastronomiche come la Primavera Meranese e la Festa dell’Uva, le Settimane Musicali Meranesi, il Merano WineFestival e i Mercatini di Natale di Merano.
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Merano
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Merano si contraddistingue per gli ampi parchi e le passeggiate nel verde, i giardini botanici e i numerosi corsi d’acqua. Pervaso da un’atmosfera raffinata e accogliente, il centro storico conquista i visitatori con i suoi portici medievali e gli eleganti edifici in stile liberty. Le cime imbiancate dei ghiacciai offrono uno scenario naturale di rara bellezza, esaltando l'intreccio delle passeggiate cittadine e delle palme che le costeggiano, creando un felice contrasto con le piante esotiche dei meravigliosi Giardini di Castel Trauttmansdorff. Altrettanto vario è il programma culturale che prevede anche rassegne enogastronomiche come la Primavera Meranese e la Festa dell’Uva, le Settimane Musicali Meranesi, il Merano WineFestival e i Mercatini di Natale di Merano.
La città vescovile di Bressanone fonde un’atmosfera Medievale e uno stile di vita moderno, a un affascinante mondo montano. Costa d'Elvas, Stufles, Millan, Castellano, il centro storico e Rosslauf sono i quartieri della città vescovile di Bressanone, che si trova alla confluenza dei fiumi Isarco e Rienza a 559 m s.l.m. Bressanone è la terza città dell'Alto Adige in termini di grandezza e la città più vecchia del Tirolo, menzionata per la prima volta nel 990 come "Prichsna". Accompagnateci in una visita alla città: visitiamo il Duomo di Bressanone, la famosa via Crucis e prendiamo un caffè in Piazza Duomo. Per conoscere meglio la città, vi consigliamo anche il Palazzo Vescovile con il Museo Diocesano, una visita al Museo della Farmacia e - ovviamente - un giro tra i portici di Bressanone, dove le facciate colorate si alternano a sporti suggestivi, conferendo un'atmosfera unica alla cittadina alpina. D'altronde, nel 2008 Bressanone è stato il luogo di soggiorno di Papa Benedetto XVI. Bressanone è un connubio tra montagna e città. La montagna di casa, la Plose, è la meta escursionistica di prima scelta per molti abitanti. In inverno offre piste perfettamente battute, mentre d'estate rappresenta un'area escursionistica adatta anche ai ciclisti. Ogni anno a ottobre, il mondo alpinistico s'incontra nella cittadina alpina in occasione dell'International Mountain Summit IMS, che attira alpinisti da tutto il mondo.
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Brixen
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La città vescovile di Bressanone fonde un’atmosfera Medievale e uno stile di vita moderno, a un affascinante mondo montano. Costa d'Elvas, Stufles, Millan, Castellano, il centro storico e Rosslauf sono i quartieri della città vescovile di Bressanone, che si trova alla confluenza dei fiumi Isarco e Rienza a 559 m s.l.m. Bressanone è la terza città dell'Alto Adige in termini di grandezza e la città più vecchia del Tirolo, menzionata per la prima volta nel 990 come "Prichsna". Accompagnateci in una visita alla città: visitiamo il Duomo di Bressanone, la famosa via Crucis e prendiamo un caffè in Piazza Duomo. Per conoscere meglio la città, vi consigliamo anche il Palazzo Vescovile con il Museo Diocesano, una visita al Museo della Farmacia e - ovviamente - un giro tra i portici di Bressanone, dove le facciate colorate si alternano a sporti suggestivi, conferendo un'atmosfera unica alla cittadina alpina. D'altronde, nel 2008 Bressanone è stato il luogo di soggiorno di Papa Benedetto XVI. Bressanone è un connubio tra montagna e città. La montagna di casa, la Plose, è la meta escursionistica di prima scelta per molti abitanti. In inverno offre piste perfettamente battute, mentre d'estate rappresenta un'area escursionistica adatta anche ai ciclisti. Ogni anno a ottobre, il mondo alpinistico s'incontra nella cittadina alpina in occasione dell'International Mountain Summit IMS, che attira alpinisti da tutto il mondo.
Il lago di Tovel è un lago alpino situato nella val di Tovel, sul territorio del comune di Ville d'Anaunia in Val di Non (Provincia di Trento) a un'altitudine di 1178 m s.l.m. all'interno del Parco Naturale Adamello-Brenta. La valle si insinua dall’abitato di Tuenno per 17 km tra il Monte Peller a ovest e il massiccio della Campa a est, fino all'imponente circo roccioso delle Dolomiti di Brenta che circoscrive l'alta valle, dove è situato il lago. È stato anche chiamato lago degli orsi perché sono presenti alcuni orsi bruni nella valle, e lago rosso per il fenomeno dell'arrossamento delle sue acque, che avveniva fino al 1964 per azione di un'alga (Tovellia sanguinea).
Tovel
Il lago di Tovel è un lago alpino situato nella val di Tovel, sul territorio del comune di Ville d'Anaunia in Val di Non (Provincia di Trento) a un'altitudine di 1178 m s.l.m. all'interno del Parco Naturale Adamello-Brenta. La valle si insinua dall’abitato di Tuenno per 17 km tra il Monte Peller a ovest e il massiccio della Campa a est, fino all'imponente circo roccioso delle Dolomiti di Brenta che circoscrive l'alta valle, dove è situato il lago. È stato anche chiamato lago degli orsi perché sono presenti alcuni orsi bruni nella valle, e lago rosso per il fenomeno dell'arrossamento delle sue acque, che avveniva fino al 1964 per azione di un'alga (Tovellia sanguinea).
Siamo all’interno di una maestosa cornice naturale composta dalla catena montuosa del Gruppo del Brenta, dal massiccio del Monte Gazza e della Paganella, precisamente a 40 chilometri da Trento. Il Lago di Molveno è un lago alpino di origine naturale che nel 2019 è stato proclamato nuovamente lago più bello e più pulito d’Italia da Legambiente e il Touring Club Italiano per la qualità dell’acqua, della spiaggia e dei servizi. A nord del lago si trova il paese di Molveno, Bandiera Arancione del Touring Club. Lo scrittore e poeta Antonio Fogazzaro, solito frequentatore del lago, lo definiva una "preziosa perla in più prezioso scrigno”. E in effetti è proprio un gioiellino sia per la sua conformazione fisica che per le attività che qui si possono svolgere in totale tranquillità. Le famiglie troveranno un vero e proprio lido in montagna con 12 ettari di spiaggia, prati all’inglese e numerose aree gioco, sabbiere e minigolf per i bambini; e ancora, l’Acqua Park con scivoli e giochi d’acqua, il miniclub e il pump truck con skill area, per i ragazzi che imparano ad andare in mountain bike. Gli sportivi potranno scegliere tra una partita a tennis, una gita in barca o in pedalò, un’uscita in canoa, un corso di stand up paddle, una nuotata nella piscina olimpionica o una passeggiata lungo le rive del lago. Con la funivia Panoramica, aperta da maggio ad ottobre, è possibile salire fino all’Altopiano di Pradel, il punto di accesso privilegiato per le escursioni nel cuore delle Dolomiti di Brenta. Infine, a una decina di minuti di auto dal Lago di Molveno, si trova il Parco faunistico di Spormaggiore, che ospita animali trentini come orsi bruni, lupi, gufi e linci, per una giornata alla scoperta della fauna del luogo.
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Molveno
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Siamo all’interno di una maestosa cornice naturale composta dalla catena montuosa del Gruppo del Brenta, dal massiccio del Monte Gazza e della Paganella, precisamente a 40 chilometri da Trento. Il Lago di Molveno è un lago alpino di origine naturale che nel 2019 è stato proclamato nuovamente lago più bello e più pulito d’Italia da Legambiente e il Touring Club Italiano per la qualità dell’acqua, della spiaggia e dei servizi. A nord del lago si trova il paese di Molveno, Bandiera Arancione del Touring Club. Lo scrittore e poeta Antonio Fogazzaro, solito frequentatore del lago, lo definiva una "preziosa perla in più prezioso scrigno”. E in effetti è proprio un gioiellino sia per la sua conformazione fisica che per le attività che qui si possono svolgere in totale tranquillità. Le famiglie troveranno un vero e proprio lido in montagna con 12 ettari di spiaggia, prati all’inglese e numerose aree gioco, sabbiere e minigolf per i bambini; e ancora, l’Acqua Park con scivoli e giochi d’acqua, il miniclub e il pump truck con skill area, per i ragazzi che imparano ad andare in mountain bike. Gli sportivi potranno scegliere tra una partita a tennis, una gita in barca o in pedalò, un’uscita in canoa, un corso di stand up paddle, una nuotata nella piscina olimpionica o una passeggiata lungo le rive del lago. Con la funivia Panoramica, aperta da maggio ad ottobre, è possibile salire fino all’Altopiano di Pradel, il punto di accesso privilegiato per le escursioni nel cuore delle Dolomiti di Brenta. Infine, a una decina di minuti di auto dal Lago di Molveno, si trova il Parco faunistico di Spormaggiore, che ospita animali trentini come orsi bruni, lupi, gufi e linci, per una giornata alla scoperta della fauna del luogo.
Siamo in Valsugana, a una ventina di chilometri da Trento, nel cuore del Trentino: il Lago di Caldonazzo, da cui nasce il fiume Brenta, è il più grande lago interamente trentino ed è storicamente meta degli amanti degli sport acquatici. Si trova accanto all’omonimo paese, che conta 3.000 abitanti e sorge a circa 560 metri d’altezza. Sia in estate che in inverno consigliamo inoltre di fare anche una visita all’omonimo borgo con la Magnifica Corte Trapp risalente all’XI secolo, la quale oggi ospita eventi e una scuola di equitazione. Caldonazzo è anche la sede del Trentino Book Festival, che si svolge ogni anno nel mese di giugno.
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Caldonazzo
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Siamo in Valsugana, a una ventina di chilometri da Trento, nel cuore del Trentino: il Lago di Caldonazzo, da cui nasce il fiume Brenta, è il più grande lago interamente trentino ed è storicamente meta degli amanti degli sport acquatici. Si trova accanto all’omonimo paese, che conta 3.000 abitanti e sorge a circa 560 metri d’altezza. Sia in estate che in inverno consigliamo inoltre di fare anche una visita all’omonimo borgo con la Magnifica Corte Trapp risalente all’XI secolo, la quale oggi ospita eventi e una scuola di equitazione. Caldonazzo è anche la sede del Trentino Book Festival, che si svolge ogni anno nel mese di giugno.
Il Lago di Caldaro (Kalterer See) nell'omonimo comune lungo la Strada del Vino si è sviluppato da un letto di fiume dell'Adige, in una conca ca. 14 km a sud di Bolzano. Oltre ad essere uno dei laghi più grandi dell'Alto Adige, è anche il lago balneabile più caldo dell'intero arco alpino. Grazie alla sua profondità media di solo 4 metri e la sua posizione a 216 m di altitudine, la temperatura dell'acqua in primavera sale già verso 17° - 19° C, mentre nei mesi caldi supera anche i 28° C. Il lago è lungo ben 1,8 km, ha una larghezza massima di 0,9 km e la profondità massima non supera i 5,6 m. Per tutti gli appassionati di sport acquatici c'è quindi posto abbastanza, sia per nuotatori e stand up paddler, che anche per chi preferisce una gita tranquilla in barca a rema o col pedalò. Da decenni, anche tanti velisti e windsurfer s'incontrano al Lago di Caldaro, visto che l'Ora del Lago di Garda - se le condizioni meteo sono buone - arriva fino a Caldaro. Ogni anno in primavera invece, al lago ha luogo il noto Triathlon del Lago di Caldaro. Nella parte sud, lungo la riva, si trova il Percorso Naturalistico nella zona umida più grande tra la Pianura Padana e la Catena principale alpina. Questo biotopo, abbracciato da canneti, fa parte della Rete Ecologica Europea Natura 2000. Ma anche altre mete ti aspettano attorno al lago, come la Valle della Primavera, le rovine di Castelchiaro oppure i cosiddetti Denti di Cavallo.
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Kaltern an der Weinstraße
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Il Lago di Caldaro (Kalterer See) nell'omonimo comune lungo la Strada del Vino si è sviluppato da un letto di fiume dell'Adige, in una conca ca. 14 km a sud di Bolzano. Oltre ad essere uno dei laghi più grandi dell'Alto Adige, è anche il lago balneabile più caldo dell'intero arco alpino. Grazie alla sua profondità media di solo 4 metri e la sua posizione a 216 m di altitudine, la temperatura dell'acqua in primavera sale già verso 17° - 19° C, mentre nei mesi caldi supera anche i 28° C. Il lago è lungo ben 1,8 km, ha una larghezza massima di 0,9 km e la profondità massima non supera i 5,6 m. Per tutti gli appassionati di sport acquatici c'è quindi posto abbastanza, sia per nuotatori e stand up paddler, che anche per chi preferisce una gita tranquilla in barca a rema o col pedalò. Da decenni, anche tanti velisti e windsurfer s'incontrano al Lago di Caldaro, visto che l'Ora del Lago di Garda - se le condizioni meteo sono buone - arriva fino a Caldaro. Ogni anno in primavera invece, al lago ha luogo il noto Triathlon del Lago di Caldaro. Nella parte sud, lungo la riva, si trova il Percorso Naturalistico nella zona umida più grande tra la Pianura Padana e la Catena principale alpina. Questo biotopo, abbracciato da canneti, fa parte della Rete Ecologica Europea Natura 2000. Ma anche altre mete ti aspettano attorno al lago, come la Valle della Primavera, le rovine di Castelchiaro oppure i cosiddetti Denti di Cavallo.

City advice

Getting around

Ferrovia Trento - Malè

Oltre alle Ferrovie di Stato (FFSS), con stazione anche a Mezzocorona, esistono anche i mezzi della società provinciale Trentino Trasporti, partecipata dalla Provincia, che comprendono gli autobus e la Ferrovia Trento - Malè che ha una fermata anche a Mezzolombardo. Quindi arrivando a Mezzocorona in treno, potete salire aul treno locale e scendere poi dopo pochi minuti a Mezzolombardo.
Don't miss

Funivia Monte di Mezzocorona

A pochi minuti dal B&B Val del Rì, nella vicina borgata di Mezzocorona, esiste una funivia che in pochi minuti vi porta agli 800 metri della località Monte di Mezzocorona. Oltre a godere di una splendida vista sulla Piana Rotaliana è possibile mangiare in uno dei due alberghi che si trovano a poche centinaia di metri dall'aarrivo a monte della funivia, ciscondati dal verde e perfettamente inseriti in un ambiente alpino.
Customs and culture

Abbigliamento da montagna

Il trekking è una delle attività praticabili in zona. Vi consiglio di utilizzare un abbigliamento adeguato, evitando i sandali e sui sentieri di montagna utilizzare scarpe da montagna possibilmnente con suola rigida o quantomeno semirigida. Sono a disposizione delgi ospiti (a richiesta) lo zaino e due paia di bastonici da nordic walking.
Ways to save

Trentino Guest Card

Se non vi è stata già consegnata, richiedetemi la Trentino Guest Card. Assolutamente gratuita, vi consente di avere sconti ed agevolazioni nei musei, nei mezzi di trasporto pubblici e non solo.
Book before you go

Musei e castelli

Causa Covid 19, alcuni Musei e castelli prevedono la prenotazione. Prima di andarci è quindi meglio informarsi telefonicamente o rivolgendosi al locale ufficio dell'Azienda di Promozione Turistica (Apt).