ITINERARI A PIEDI, MTB, BICI DA CORSA

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ITINERARI A PIEDI, MTB, BICI DA CORSA

Alta via dei parchi

L’alta via dei parchi è un itinerario che si snoda sul crinale appenninico tra Emilia-Romagna e Toscana e che interseca tutti i Cammini e le Vie di Pellegrinaggio dell'Emilia-Romagna. 27 tappe immerse nella natura dei parchi, 493 km di cui 493 km in Emilia-Romagna Tappe - Da Berceto a Lago Santo Parmense, - Da Lago Santo Parmense a Prato Spilla, - Da Prato Spilla a Passo del Cerreto, - Da Passo del Cerreto a Passo Pradarena, - Da Passo Pradarena a Lama Lite, - Da Lama Lite a San Pellegrino in Alpe, - Da San Pellegrino in Alpe a Lago Santo Modenese, - Da Lago Santo Modenese a Rif. Abetone, - Da Rif. Abetone a Lago Scaffaiolo, - Da Lago Scaffaiolo a Rif. Monte Cavallo, - Da Rif. Monte Cavallo a Poranceto, - Da Poranceto a Bocca di Rio - - Da Bocca di Rio ad Alpe di Monghidoro, - Da Alpe di Monghidoro a Le Selve - Da Le Selve a Tossignano, - Da Tossignano a Carnè, - Da Carnè a Marradi, - Da Marradi a Lago di Ponte, - Da Lago di Ponte a San Benedetto in Alpe, - Da San Benedetto in Alpe a Castagno d'Andrea, - Da Castagno d'Andrea a Campigna, - Da Campigna a Camaldoli, - Da Camaldoli a Badia Prataglia, - Da Badia Prataglia a La Verna, - Da La Verna a Rif. Biancaneve al Fumaiolo, - Da Rif. Biancaneve al Fumaiolo a Bascio, - Da Bascio a Eremo Madonna del Faggio. Itinerario che si snoda lungo il crinale appenninico dell’Emilia-Romagna e della Toscana e giunge sino nelle Marche collegando trasversalmente tutti i Cammini e le Vie di Pellegrinaggio che attraversano l’Emilia-Romagna. 27 tappe in alta quota attraverso due Parchi nazionali, cinque regionali e uno interregionale in territori di grande valenza ambientale, naturalistica e culturale. Il periodo migliore per percorrere l’intero itinerario è da giugno a novembre, ma il tratto che comprende la Vena del Gesso Romagnola e le Foreste Casentinesi può essere percorso anche nei restanti periodi dell’anno. Snodi Via Francigena, Via di Linari, Via Romea Strata, Via Romea Nonantolana, Via degli Dei, Via della Lana e della Seta, Cammino di Sant’Antonio, Via Romea Germanica, Cammino di Assisi, Cammino di Dante, Cammino di San Vicinio, Viae Misericordiae, Cammino di San Francesco da Rimini a La Verna.
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San Benedetto In Alpe
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L’alta via dei parchi è un itinerario che si snoda sul crinale appenninico tra Emilia-Romagna e Toscana e che interseca tutti i Cammini e le Vie di Pellegrinaggio dell'Emilia-Romagna. 27 tappe immerse nella natura dei parchi, 493 km di cui 493 km in Emilia-Romagna Tappe - Da Berceto a Lago Santo Parmense, - Da Lago Santo Parmense a Prato Spilla, - Da Prato Spilla a Passo del Cerreto, - Da Passo del Cerreto a Passo Pradarena, - Da Passo Pradarena a Lama Lite, - Da Lama Lite a San Pellegrino in Alpe, - Da San Pellegrino in Alpe a Lago Santo Modenese, - Da Lago Santo Modenese a Rif. Abetone, - Da Rif. Abetone a Lago Scaffaiolo, - Da Lago Scaffaiolo a Rif. Monte Cavallo, - Da Rif. Monte Cavallo a Poranceto, - Da Poranceto a Bocca di Rio - - Da Bocca di Rio ad Alpe di Monghidoro, - Da Alpe di Monghidoro a Le Selve - Da Le Selve a Tossignano, - Da Tossignano a Carnè, - Da Carnè a Marradi, - Da Marradi a Lago di Ponte, - Da Lago di Ponte a San Benedetto in Alpe, - Da San Benedetto in Alpe a Castagno d'Andrea, - Da Castagno d'Andrea a Campigna, - Da Campigna a Camaldoli, - Da Camaldoli a Badia Prataglia, - Da Badia Prataglia a La Verna, - Da La Verna a Rif. Biancaneve al Fumaiolo, - Da Rif. Biancaneve al Fumaiolo a Bascio, - Da Bascio a Eremo Madonna del Faggio. Itinerario che si snoda lungo il crinale appenninico dell’Emilia-Romagna e della Toscana e giunge sino nelle Marche collegando trasversalmente tutti i Cammini e le Vie di Pellegrinaggio che attraversano l’Emilia-Romagna. 27 tappe in alta quota attraverso due Parchi nazionali, cinque regionali e uno interregionale in territori di grande valenza ambientale, naturalistica e culturale. Il periodo migliore per percorrere l’intero itinerario è da giugno a novembre, ma il tratto che comprende la Vena del Gesso Romagnola e le Foreste Casentinesi può essere percorso anche nei restanti periodi dell’anno. Snodi Via Francigena, Via di Linari, Via Romea Strata, Via Romea Nonantolana, Via degli Dei, Via della Lana e della Seta, Cammino di Sant’Antonio, Via Romea Germanica, Cammino di Assisi, Cammino di Dante, Cammino di San Vicinio, Viae Misericordiae, Cammino di San Francesco da Rimini a La Verna.

Cammino di Assisi

Il cammino di Assisi è un itinerario spirituale di circa 290 km che attraversa l'Emilia Romagna, la Toscana e l'Umbria. È il risultato dell’unione di tanti piccoli antichi percorsi di pellegrinaggio, 290 km di cui 72 km in Emilia-Romagna Tappe Dovadola - Capannina Capannina - Premilcuore Premilcuore - Corniolo Corniolo - Camaldoli Il Cammino di Assisi è un itinerario spirituale che attraversa tre regioni (Emilia-Romagna, Toscana e Umbria) ed è il risultato dell’unione di molti piccoli itinerari di antichi pellegrinaggi, uniti ora in un unico grande percorso che pone al centro le figure di Sant’Antonio e di San Francesco. Il cammino dal borgo di Dovadola si snoda fino ad Assisi, raggiungendo l’Eremo di Montepaolo prima dimora italiana di Sant’Antonio e oggi rappresenta sia un itinerario spirituale di estremo valore, sia un’autentica immersione nella dimensione storico naturalistica dell’Appennino Tosco-Romagnolo. L’intero percorso è stato concepito su dei punti inderogabili, legati all’essenza del pellegrinaggio stesso ed alla presenza dei due Santi protagonisti del Cammino. Si attraversano luoghi noti come Montepaolo, Assisi, La Verna (il sacro monte delle stigmate), Gubbio, Montecasale insieme ad altri centri francescani d’indubbio rilievo religioso come l’eremo della Casella e l’eremo millenario di Camaldoli fondato da San Romualdo di Ravenna. Lungo il percorso il Cammino permette di accedere al Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, riconosciuto oggi patrimonio Unesco dell’Umanità.
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Dovadola
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Il cammino di Assisi è un itinerario spirituale di circa 290 km che attraversa l'Emilia Romagna, la Toscana e l'Umbria. È il risultato dell’unione di tanti piccoli antichi percorsi di pellegrinaggio, 290 km di cui 72 km in Emilia-Romagna Tappe Dovadola - Capannina Capannina - Premilcuore Premilcuore - Corniolo Corniolo - Camaldoli Il Cammino di Assisi è un itinerario spirituale che attraversa tre regioni (Emilia-Romagna, Toscana e Umbria) ed è il risultato dell’unione di molti piccoli itinerari di antichi pellegrinaggi, uniti ora in un unico grande percorso che pone al centro le figure di Sant’Antonio e di San Francesco. Il cammino dal borgo di Dovadola si snoda fino ad Assisi, raggiungendo l’Eremo di Montepaolo prima dimora italiana di Sant’Antonio e oggi rappresenta sia un itinerario spirituale di estremo valore, sia un’autentica immersione nella dimensione storico naturalistica dell’Appennino Tosco-Romagnolo. L’intero percorso è stato concepito su dei punti inderogabili, legati all’essenza del pellegrinaggio stesso ed alla presenza dei due Santi protagonisti del Cammino. Si attraversano luoghi noti come Montepaolo, Assisi, La Verna (il sacro monte delle stigmate), Gubbio, Montecasale insieme ad altri centri francescani d’indubbio rilievo religioso come l’eremo della Casella e l’eremo millenario di Camaldoli fondato da San Romualdo di Ravenna. Lungo il percorso il Cammino permette di accedere al Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, riconosciuto oggi patrimonio Unesco dell’Umanità.

Cammino di Sant’Antonio

Il Cammino di Sant’Antonio si sviluppa tra Veneto, Emilia Romagna e Toscana con un percorso che unisce importanti centri di spiritualità e di fede, 410 km di cui 258 km in Emilia-Romagna Tappe - Portico di Romagna - San Benedetto in Alpe; - Rocca San Casciano - Portico di Romagna; - Dovadola - Rocca San Casciano; - Modigliana - Dovadola; - Parco del Carnè - Modigliana; - Tossignano - Parco del Carnè; - San Martino in Pedriolo - Tossignano; - Bologna - Settefonti; - Settefonti - San Martino in Pedriolo; - Castel Maggiore - Bologna; - Malalbergo - Castel Maggiore; - Ferrara - Malalbergo; - Polesella - Ferrara; - San Benedetto in Alpe - Castagno d'Andrea; - Castagno d'Andrea - Prati alla Burraia; - Prati alla Burraia - Camaldoli; - Camaldoli - Badia Prataglia; - Badia Prataglia - Santuario di La Verna. Il Cammino di Sant’Antonio si sviluppa con un percorso che unisce importanti centri di spiritualità e di fede e luoghi meno conosciuti dove il Santo visse e professò la fede agli inizi del XII sec.. Caratterizzato da un forte significato religioso e spirituale, il Cammino offre l’occasione unica di attraversare territori ricchi di una natura incontaminata con una prospettiva lenta sui paesaggi puntellati da eremi, antichi borghi, castelli fortificati, città d’arte che connotano gran parte dell’Emilia-Romagna. Partendo dalla Basilica del Santo a Padova, l’itinerario si snoda in direzione sud per più di 400 km, entrando in Emilia Romagna attraverso il suggestivo guado sul Po, attraversando la città di Ferrara sino a raggiungere il Santuario di San Luca a Bologna, importante luogo di fede e pellegrinaggio, del per poi proseguire verso la Romagna. Dolci crinali appenninici, antiche Pievi, santuari e borghi caratterizzano il percorso che conduce verso la possente natura del Parco delle Foreste Casentinesi, riserva Mab Unesco. Si incontano Dozza, la città dipinta e sede dell'Enoteca Regionale, Brisighella, antico borgo medievale con il caratteristico Porticato, l'Eremo di Montepaolo, suggestivo luogo di pace e spiritualità, importante Santuario Antoniano in Emilia Romagna e prima residenza italiana - 1221 e 1222 - del Santo, che qui visse dopo aver incontrato ad Assisi San Francesco.
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Portico di Romagna
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Il Cammino di Sant’Antonio si sviluppa tra Veneto, Emilia Romagna e Toscana con un percorso che unisce importanti centri di spiritualità e di fede, 410 km di cui 258 km in Emilia-Romagna Tappe - Portico di Romagna - San Benedetto in Alpe; - Rocca San Casciano - Portico di Romagna; - Dovadola - Rocca San Casciano; - Modigliana - Dovadola; - Parco del Carnè - Modigliana; - Tossignano - Parco del Carnè; - San Martino in Pedriolo - Tossignano; - Bologna - Settefonti; - Settefonti - San Martino in Pedriolo; - Castel Maggiore - Bologna; - Malalbergo - Castel Maggiore; - Ferrara - Malalbergo; - Polesella - Ferrara; - San Benedetto in Alpe - Castagno d'Andrea; - Castagno d'Andrea - Prati alla Burraia; - Prati alla Burraia - Camaldoli; - Camaldoli - Badia Prataglia; - Badia Prataglia - Santuario di La Verna. Il Cammino di Sant’Antonio si sviluppa con un percorso che unisce importanti centri di spiritualità e di fede e luoghi meno conosciuti dove il Santo visse e professò la fede agli inizi del XII sec.. Caratterizzato da un forte significato religioso e spirituale, il Cammino offre l’occasione unica di attraversare territori ricchi di una natura incontaminata con una prospettiva lenta sui paesaggi puntellati da eremi, antichi borghi, castelli fortificati, città d’arte che connotano gran parte dell’Emilia-Romagna. Partendo dalla Basilica del Santo a Padova, l’itinerario si snoda in direzione sud per più di 400 km, entrando in Emilia Romagna attraverso il suggestivo guado sul Po, attraversando la città di Ferrara sino a raggiungere il Santuario di San Luca a Bologna, importante luogo di fede e pellegrinaggio, del per poi proseguire verso la Romagna. Dolci crinali appenninici, antiche Pievi, santuari e borghi caratterizzano il percorso che conduce verso la possente natura del Parco delle Foreste Casentinesi, riserva Mab Unesco. Si incontano Dozza, la città dipinta e sede dell'Enoteca Regionale, Brisighella, antico borgo medievale con il caratteristico Porticato, l'Eremo di Montepaolo, suggestivo luogo di pace e spiritualità, importante Santuario Antoniano in Emilia Romagna e prima residenza italiana - 1221 e 1222 - del Santo, che qui visse dopo aver incontrato ad Assisi San Francesco.

Cammino di San Vicinio

Il cammino di San Vicinio: uno dei sentieri storici e naturali nella Romagna. Il cammino di San Vicinio è un itinerario di 320 km che si snoda principalmente in Romagna, sconfinando in Toscana e nelle Marche. Il percorso era in origine uno degli innumerevoli cammini religiosi che venivano percorsi dai pellegrini sin dal Medioevo e che sono tuttora agibili per il piacere degli escursionisti. Ovviamente, all’epoca dei pellegrinaggi, lungo il percorso sorsero varie strutture, come importanti santuari, chiese ed eremi, molte delle quali sono tuttora visitabili. Vi proponiamo oggi un breve percorso che appartiene al cammino di San Vicinio. Iniziamo però con qualche notazione relativa al Santo da cui il cammino prende il nome. Secondo la leggenda, Vicinio, primo vescovo della chiesa sarsinate, intorno al III sec., era solito indossare un collare di ferro a cui appendeva persino una pietra. Il cosiddetto “collare di San Vicinio”, tradizionalmente usato per gli esorcismi. Oggi è conservato nella Basilica di San Vicinio a Sarsina, luogo dal quale parte il nostro itinerario. Percorribile a piedi o in bici è lungo circa 30 km e termina nel vicino borgo di Bagno di Romagna. Partendo da Sarsina, attraverso il Parco delle Marmitte si prende la strada sterrata verso Careste, lungo la quale si trova l’Abbazia di San Salvatore che risale al X sec.. Proseguendo verso il colle di Facciano, si aggira il monte Mescolino su strade lambite da boschi fino a Farfaneto. In questi luoghi si trovano antichi rifugi di partigiani. Gradualmente si arriva a pascoli e terreni coltivati e si raggiunge la SP26 che attraversa San Piero in Bagno. Salendo fino all’uscita dal paese si raggiunge in breve tempo il Santuario della Madonna di Corzano e i ruderi del castello e della rocca. Il cammino risale sul crinale e si addentra in un bosco di conifere per poi scendere verso Bagno di Romagna. A questo punto, prima di pensare al ritorno, ci si può rilassare mangiando un boccone o magari esplorando gli stupendi dintorni, che comprendono la riserva naturale di Sasso Fratino e il lago di Ridracoli. Tappe - Rovine di Finocchio - San Salvatore in Summano; - Alpe di Serra - Rotta dei Cavalli; - Bagno di Romagna - Alpe di Serra; - Careste - Pieve di Rivoschio; - Ciola - Sarsina; - Sarsina - Facciano; - Cesena - Ciola; - Sorrivoli - Cesena; - Sogliano al Rubicone - Borghi; - Borghi - Sorrivoli; - Pietra dell'Uso - Sogliano al Rubicone; - Sant'Agata Feltria - Pietra dell'Uso; - Balze - Sant'Agata Feltria; - Verghereto - Balze; - La Verna - Verghereto; - Badia Prataglia - La Verna; - Camaldoli - Badia Prataglia (variante nord); - Camaldoli - Badia Prataglia (variante sud); - Sarsina - Bagno di Romagna; - Bagno di Romagna - Camaldoli; - Ciola - Sarsina (variante est).
Basilica Concattedrale della Vergine Annunziata e San Vicinio
1 Piazza Tito Maccio Plauto
Il cammino di San Vicinio: uno dei sentieri storici e naturali nella Romagna. Il cammino di San Vicinio è un itinerario di 320 km che si snoda principalmente in Romagna, sconfinando in Toscana e nelle Marche. Il percorso era in origine uno degli innumerevoli cammini religiosi che venivano percorsi dai pellegrini sin dal Medioevo e che sono tuttora agibili per il piacere degli escursionisti. Ovviamente, all’epoca dei pellegrinaggi, lungo il percorso sorsero varie strutture, come importanti santuari, chiese ed eremi, molte delle quali sono tuttora visitabili. Vi proponiamo oggi un breve percorso che appartiene al cammino di San Vicinio. Iniziamo però con qualche notazione relativa al Santo da cui il cammino prende il nome. Secondo la leggenda, Vicinio, primo vescovo della chiesa sarsinate, intorno al III sec., era solito indossare un collare di ferro a cui appendeva persino una pietra. Il cosiddetto “collare di San Vicinio”, tradizionalmente usato per gli esorcismi. Oggi è conservato nella Basilica di San Vicinio a Sarsina, luogo dal quale parte il nostro itinerario. Percorribile a piedi o in bici è lungo circa 30 km e termina nel vicino borgo di Bagno di Romagna. Partendo da Sarsina, attraverso il Parco delle Marmitte si prende la strada sterrata verso Careste, lungo la quale si trova l’Abbazia di San Salvatore che risale al X sec.. Proseguendo verso il colle di Facciano, si aggira il monte Mescolino su strade lambite da boschi fino a Farfaneto. In questi luoghi si trovano antichi rifugi di partigiani. Gradualmente si arriva a pascoli e terreni coltivati e si raggiunge la SP26 che attraversa San Piero in Bagno. Salendo fino all’uscita dal paese si raggiunge in breve tempo il Santuario della Madonna di Corzano e i ruderi del castello e della rocca. Il cammino risale sul crinale e si addentra in un bosco di conifere per poi scendere verso Bagno di Romagna. A questo punto, prima di pensare al ritorno, ci si può rilassare mangiando un boccone o magari esplorando gli stupendi dintorni, che comprendono la riserva naturale di Sasso Fratino e il lago di Ridracoli. Tappe - Rovine di Finocchio - San Salvatore in Summano; - Alpe di Serra - Rotta dei Cavalli; - Bagno di Romagna - Alpe di Serra; - Careste - Pieve di Rivoschio; - Ciola - Sarsina; - Sarsina - Facciano; - Cesena - Ciola; - Sorrivoli - Cesena; - Sogliano al Rubicone - Borghi; - Borghi - Sorrivoli; - Pietra dell'Uso - Sogliano al Rubicone; - Sant'Agata Feltria - Pietra dell'Uso; - Balze - Sant'Agata Feltria; - Verghereto - Balze; - La Verna - Verghereto; - Badia Prataglia - La Verna; - Camaldoli - Badia Prataglia (variante nord); - Camaldoli - Badia Prataglia (variante sud); - Sarsina - Bagno di Romagna; - Bagno di Romagna - Camaldoli; - Ciola - Sarsina (variante est).

Cammino di Dante

Il Cammino di Dante è un itinerario ad anello tra la Romagna ed il Casentino che ripercorre l’ideale percorso che Dante Alighieri compì agli inizi del XII sec. tra le città di Ravenna e Firenze, 395 km di cui 194 km in Emilia-Romagna. È un itinerario ad anello tra la Romagna ed il Casentino che ripercorre l’ideale percorso che Dante Alighieri compì agli inizi del XII sec. tra le città di Ravenna e Firenze ed il cui tracciato si sviluppa lontano dalla strada asfaltata e lungo antichi sentieri “in cresta” di origine etrusco-romana. Il Cammino ha come estremi del percorso la Tomba di Dante a Ravenna, punto d’inizio del percorso ed il Museo Casa di Dante a Firenze e attraversa in gran parte i luoghi dell’esilio dantesco e che il poeta ha raccontato in molti dei passi della Divina Commedia. Itinerario: Ravenna, Ponte Nuovo, San Pietro in Vincoli, Panighina, Polenta, Bertinoro, Panighina, Campiano, Santo Stefano, Ponte Nuovo, Ravenna Questo itinerario ripercorre i luoghi che hanno segnato gli ultimi anni di vita di Dante Alighieri che scelse Ravenna come luogo per il suo esilio e per ultimare La Divina Commedia. Si parte proprio dal centro storico di Ravenna, dove presso la Basilica di San Francesco fu eretta la tomba del Sommo Poeta fiorentino. Dopo una prima parte su piacevoli sterrati, il tour si addentra verso l’entroterra romagnolo. Qui bisogna fare i conti con circa 15 km di salite impegnative. Si inizia con quella di Polenta (famosa per la 9 Colli, la madre di tutte le Gran Fondo) per poi arrivare al borgo di Bertinoro, dopo una serie di saliscendi e un’ultima rampa con pendenze oltre il 12%. Lo sforzo verrà ripagato dalla vista stupenda sulla vallata di cui si può godere dalla piazza del paesino, noto anche come Balcone di Romagna. Di Bertinoro era originaria la famiglia del governatore di Ravenna Guido Novella Da Polenta, il quale ospitò Dante durante gli anni di vita ravennate e lo introdusse negli ambienti culturali della città. Il percorso prosegue poi con un’entusiasmante discesa di oltre 200 m di dislivello negativo per poi tornare in piano verso Ravenna. Curiosità La tomba di Dante Alighieri Dantis Poetae Sepulcrum è l’incisione su marmo posta all’ingresso del sepolcro di Dante Alighieri a Ravenna. Si tratta dell’edificio commissionato dall’architetto Camillo Morigia nel 1870, oltre 500 anni dopo la morte del Sommo Poeta nel 1321. Le spoglie di Dante furono oggetto di contesa tra Ravenna e Firenze e lo stesso Michelangelo scrisse una petizione al Papa Leone X de Medici per ordinare la custodia delle spoglie di Dante nella sua città natale. I Frati Francescani trafugarono però la tomba del poeta e nascosero i resti all’interno del loro monastero prima del loro trasferimento a Firenze. I resti furono poi ritrovati nel XIX secolo e vennero poi collocati nella tomba attuale.
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Ravenna
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Il Cammino di Dante è un itinerario ad anello tra la Romagna ed il Casentino che ripercorre l’ideale percorso che Dante Alighieri compì agli inizi del XII sec. tra le città di Ravenna e Firenze, 395 km di cui 194 km in Emilia-Romagna. È un itinerario ad anello tra la Romagna ed il Casentino che ripercorre l’ideale percorso che Dante Alighieri compì agli inizi del XII sec. tra le città di Ravenna e Firenze ed il cui tracciato si sviluppa lontano dalla strada asfaltata e lungo antichi sentieri “in cresta” di origine etrusco-romana. Il Cammino ha come estremi del percorso la Tomba di Dante a Ravenna, punto d’inizio del percorso ed il Museo Casa di Dante a Firenze e attraversa in gran parte i luoghi dell’esilio dantesco e che il poeta ha raccontato in molti dei passi della Divina Commedia. Itinerario: Ravenna, Ponte Nuovo, San Pietro in Vincoli, Panighina, Polenta, Bertinoro, Panighina, Campiano, Santo Stefano, Ponte Nuovo, Ravenna Questo itinerario ripercorre i luoghi che hanno segnato gli ultimi anni di vita di Dante Alighieri che scelse Ravenna come luogo per il suo esilio e per ultimare La Divina Commedia. Si parte proprio dal centro storico di Ravenna, dove presso la Basilica di San Francesco fu eretta la tomba del Sommo Poeta fiorentino. Dopo una prima parte su piacevoli sterrati, il tour si addentra verso l’entroterra romagnolo. Qui bisogna fare i conti con circa 15 km di salite impegnative. Si inizia con quella di Polenta (famosa per la 9 Colli, la madre di tutte le Gran Fondo) per poi arrivare al borgo di Bertinoro, dopo una serie di saliscendi e un’ultima rampa con pendenze oltre il 12%. Lo sforzo verrà ripagato dalla vista stupenda sulla vallata di cui si può godere dalla piazza del paesino, noto anche come Balcone di Romagna. Di Bertinoro era originaria la famiglia del governatore di Ravenna Guido Novella Da Polenta, il quale ospitò Dante durante gli anni di vita ravennate e lo introdusse negli ambienti culturali della città. Il percorso prosegue poi con un’entusiasmante discesa di oltre 200 m di dislivello negativo per poi tornare in piano verso Ravenna. Curiosità La tomba di Dante Alighieri Dantis Poetae Sepulcrum è l’incisione su marmo posta all’ingresso del sepolcro di Dante Alighieri a Ravenna. Si tratta dell’edificio commissionato dall’architetto Camillo Morigia nel 1870, oltre 500 anni dopo la morte del Sommo Poeta nel 1321. Le spoglie di Dante furono oggetto di contesa tra Ravenna e Firenze e lo stesso Michelangelo scrisse una petizione al Papa Leone X de Medici per ordinare la custodia delle spoglie di Dante nella sua città natale. I Frati Francescani trafugarono però la tomba del poeta e nascosero i resti all’interno del loro monastero prima del loro trasferimento a Firenze. I resti furono poi ritrovati nel XIX secolo e vennero poi collocati nella tomba attuale.

Cammino di San Francesco

Il cammino di San Francesco va da Rimini a La Verna. Inaugurato nel 2013 il Cammino ripercorre alcuni luoghi visitati dal Santo nel suo viaggio in Valmarecchia del 1213, 110 km di cui 98 km in Emilia Romagna. Tappe - Rimini - Villa Verucchio, - Villa Verucchio - San Leo, - San Leo - Sant'Agata Feltria, - Sant'Agata Feltria - Balze, - Balze - Chiusi della Verna, - Bretella Santarcangelo di Romagna - Lago Santarini, - Bretella San Leo - San Marino, - Variante Balze - Pieve Santo Stefano. Si snoda lungo un itinerario di circa cinque giorni di cammino che dal mare Adriatico si inoltra nell’Appennino Tosco-Romagnolo, lungo l’affascinante Valle del fiume Marecchia, tutt’ora caratterizzata da secolari boschi, borghi fortificati, antiche Pievi e viste spettacolari. Il Cammino recupera antichi sistemi viari, ricongiungendosi presso La Verna con gli altri cammini del centro Italia dedicati alla figura del Santo dando luogo ad un unico percorso nazionale che giunge sino a Roma. Lungo il percorso s’incontrano numerosi conventi, luoghi di fede e di pace. Dal Convento dei Frati Minori a Verrucchio con il secolare cipresso di San Francesco, al convento di Sant’Igne, sorto nel 1244 nel bosco ai piedi della rupe di San Leo, al convento delle Clarisse e dei Frati Minori a Sant’Agata Feltria. Si attraversano borghi fortificati intrisi di storia come San Leo, luogo in cui il Conte Orlando Catani donò a San Francesco il Monte della Verna.
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Rimini
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Il cammino di San Francesco va da Rimini a La Verna. Inaugurato nel 2013 il Cammino ripercorre alcuni luoghi visitati dal Santo nel suo viaggio in Valmarecchia del 1213, 110 km di cui 98 km in Emilia Romagna. Tappe - Rimini - Villa Verucchio, - Villa Verucchio - San Leo, - San Leo - Sant'Agata Feltria, - Sant'Agata Feltria - Balze, - Balze - Chiusi della Verna, - Bretella Santarcangelo di Romagna - Lago Santarini, - Bretella San Leo - San Marino, - Variante Balze - Pieve Santo Stefano. Si snoda lungo un itinerario di circa cinque giorni di cammino che dal mare Adriatico si inoltra nell’Appennino Tosco-Romagnolo, lungo l’affascinante Valle del fiume Marecchia, tutt’ora caratterizzata da secolari boschi, borghi fortificati, antiche Pievi e viste spettacolari. Il Cammino recupera antichi sistemi viari, ricongiungendosi presso La Verna con gli altri cammini del centro Italia dedicati alla figura del Santo dando luogo ad un unico percorso nazionale che giunge sino a Roma. Lungo il percorso s’incontrano numerosi conventi, luoghi di fede e di pace. Dal Convento dei Frati Minori a Verrucchio con il secolare cipresso di San Francesco, al convento di Sant’Igne, sorto nel 1244 nel bosco ai piedi della rupe di San Leo, al convento delle Clarisse e dei Frati Minori a Sant’Agata Feltria. Si attraversano borghi fortificati intrisi di storia come San Leo, luogo in cui il Conte Orlando Catani donò a San Francesco il Monte della Verna.

Il sentiero delle Foreste Sacre

Un connubio tra natura e spiritualità che attraversa il Parco delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna toccandone tutti i punti più significativi. Questi boschi incontaminati hanno accolto per più di mille anni comunità di monaci che hanno vissuto in strettissimo rapporto con l’ambiente circostante, una natura da cui ricavavano prezioso legname e dove trovavano le condizioni necessarie alla contemplazione, al raccoglimento interiore e alla preghiera. Il Sentiero delle Foreste Sacre è un percorso di circa 100 km che si articola in sette tappe, da Lago di Ponte di Tredozio a La Verna, sette giorni in cui raramente si incontrano automobili e centri abitati, ma si attraversa il verde manto delle Foreste Casentinesi, con la possibilità di visitarne i luoghi più suggestivi: la Valle dell’Acquacheta, il Monte Falterona, la Foresta di Campigna, la Valle Santa, Camaldoli e La Verna. Il Parco delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna è stato dichiarato Patrimonio Mondiale dell’UNESCO grazie alla presenza di faggete tra le più antiche d’Europa, con un patrimonio diffuso sul territorio nazionale di alberi vetusti che superano 400-500 anni di età e che si trovano nella sezione più meridionale del Continente. Percorrenza: 95 Km circa Difficoltà: E Periodo consigliato: Da Maggio a Novembre
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Cascata dell'Acquacheta
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Un connubio tra natura e spiritualità che attraversa il Parco delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna toccandone tutti i punti più significativi. Questi boschi incontaminati hanno accolto per più di mille anni comunità di monaci che hanno vissuto in strettissimo rapporto con l’ambiente circostante, una natura da cui ricavavano prezioso legname e dove trovavano le condizioni necessarie alla contemplazione, al raccoglimento interiore e alla preghiera. Il Sentiero delle Foreste Sacre è un percorso di circa 100 km che si articola in sette tappe, da Lago di Ponte di Tredozio a La Verna, sette giorni in cui raramente si incontrano automobili e centri abitati, ma si attraversa il verde manto delle Foreste Casentinesi, con la possibilità di visitarne i luoghi più suggestivi: la Valle dell’Acquacheta, il Monte Falterona, la Foresta di Campigna, la Valle Santa, Camaldoli e La Verna. Il Parco delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna è stato dichiarato Patrimonio Mondiale dell’UNESCO grazie alla presenza di faggete tra le più antiche d’Europa, con un patrimonio diffuso sul territorio nazionale di alberi vetusti che superano 400-500 anni di età e che si trovano nella sezione più meridionale del Continente. Percorrenza: 95 Km circa Difficoltà: E Periodo consigliato: Da Maggio a Novembre