Around Citmabel

Paolo
Around Citmabel

Shopping

Via Garibaldi è una delle tante vie dello shopping di Torino ed unisce Piazza Statuto a Piazza Castello.Qui troverete anche lo Juventus store ufficiale e il punto di informazioni turistiche.
8 locals recommend
Via Giuseppe Garibaldi
Via Giuseppe Garibaldi
8 locals recommend
Via Garibaldi è una delle tante vie dello shopping di Torino ed unisce Piazza Statuto a Piazza Castello.Qui troverete anche lo Juventus store ufficiale e il punto di informazioni turistiche.
ia Roma è una delle principali vie del centro storico di Torino. Unisce piazza Castello a corso Vittorio Emanuele II e comprende lungo il suo percorso piazza C.L.N. e piazza San Carlo, terminando in piazza Carlo Felice. Orientata sull'asse nord-sud, essa percorre parallelamente il reticolo d'impostazione tipica delle città romane di Julia Augusta Taurinorum. La via è raggiungibile da piazza Carlo Felice o da Piazza Castello, dove passano le principali linee di trasporto pubblico di bus e tram. Qui le maggiori marche di moda famose hanno i loro negozi.
176 locals recommend
Via Roma
Via Roma
176 locals recommend
ia Roma è una delle principali vie del centro storico di Torino. Unisce piazza Castello a corso Vittorio Emanuele II e comprende lungo il suo percorso piazza C.L.N. e piazza San Carlo, terminando in piazza Carlo Felice. Orientata sull'asse nord-sud, essa percorre parallelamente il reticolo d'impostazione tipica delle città romane di Julia Augusta Taurinorum. La via è raggiungibile da piazza Carlo Felice o da Piazza Castello, dove passano le principali linee di trasporto pubblico di bus e tram. Qui le maggiori marche di moda famose hanno i loro negozi.

Mercati rionali

Corso Palestro è a 5 minuti di cammino da Citmabel, qui è presente tutti i giorni un mercato rionale all'aperto in cui è possibile acquistare prodotti alimentari ed altro ad un prezzo conveniente. Corso Palestro is a 5-minute walk from Citmabel, here there is an open-air local market every day where you can buy food and more at an affordable price.
Corso Palestro
Corso Palestro
Corso Palestro è a 5 minuti di cammino da Citmabel, qui è presente tutti i giorni un mercato rionale all'aperto in cui è possibile acquistare prodotti alimentari ed altro ad un prezzo conveniente. Corso Palestro is a 5-minute walk from Citmabel, here there is an open-air local market every day where you can buy food and more at an affordable price.
iazza della Repubblica, con i suoi 51300 m², è la piazza più estesa della città e ospita quotidianamente il mercato all'aperto più grande d'Europa.Caratterizzata dalla pianta ottagonale, essa è il vero cuore di Porta Palazzo, ed è spesso conosciuta con il medesimo nome, tralasciando la sua vera denominazione, ovvero "piazza della Repubblica".
148 locals recommend
Mercato di Porta Palazzo
Piazza della Repubblica
148 locals recommend
iazza della Repubblica, con i suoi 51300 m², è la piazza più estesa della città e ospita quotidianamente il mercato all'aperto più grande d'Europa.Caratterizzata dalla pianta ottagonale, essa è il vero cuore di Porta Palazzo, ed è spesso conosciuta con il medesimo nome, tralasciando la sua vera denominazione, ovvero "piazza della Repubblica".

Visite turistiche

Il nome deriva dal perimetro dell'antico castrum romano, ovvero la cinta della colonia su cui venne fondata la primitiva Julia Augusta Taurinorum. Tale area è ancora riconoscibile dall'assetto viario caratterizzato dal reticolo di vie ortogonali, e da alcuni importanti resti della cinta conservatisi fino ad oggi. Le strade della vivace zona del Quadrilatero offrono diversi caffè con patio, bar accoglienti, ristoranti confortevoli e negozi, in particolare a Piazza Palazzo di Città e lungo la pedonale Via Garibaldi. The name derives from the perimeter of the ancient Roman castrum, that is the wall of the colony on which the primitive Julia Augusta Taurinorum was founded. This area is still recognizable by the road layout characterized by the network of orthogonal streets, and by some important remains of the walls that have survived to this day. The streets of the lively Quadrilatero area offer several cafes with patios, cozy bars, comfortable restaurants and shops, especially in Piazza Palazzo di Città and along the pedestrianized Via Garibaldi
77 locals recommend
Quadrilatero Romano
77 locals recommend
Il nome deriva dal perimetro dell'antico castrum romano, ovvero la cinta della colonia su cui venne fondata la primitiva Julia Augusta Taurinorum. Tale area è ancora riconoscibile dall'assetto viario caratterizzato dal reticolo di vie ortogonali, e da alcuni importanti resti della cinta conservatisi fino ad oggi. Le strade della vivace zona del Quadrilatero offrono diversi caffè con patio, bar accoglienti, ristoranti confortevoli e negozi, in particolare a Piazza Palazzo di Città e lungo la pedonale Via Garibaldi. The name derives from the perimeter of the ancient Roman castrum, that is the wall of the colony on which the primitive Julia Augusta Taurinorum was founded. This area is still recognizable by the road layout characterized by the network of orthogonal streets, and by some important remains of the walls that have survived to this day. The streets of the lively Quadrilatero area offer several cafes with patios, cozy bars, comfortable restaurants and shops, especially in Piazza Palazzo di Città and along the pedestrianized Via Garibaldi
La dimora storica della famiglia sabauda che da qui diresse le sorti di Torino per oltre 3 secoli, nominata Patrimonio dell’UNESCO dal 1997 è pronta ad accogliervi nei suoi meravigliosi saloni. Un susseguirsi di lusso, oro e pietre preziose si fondono in saloni e camere da letto dallo stile barocco d'impareggiabile bellezza. L'arredamento riflette i gusti barocchi delle famiglie che dominavano l'europa in quel periodo; mentre la grandezza del palazzo danno una indicazione della ricchezza di questi oligarchi medievali.
324 locals recommend
Royal Palace of Turin
1 Piazzetta Reale
324 locals recommend
La dimora storica della famiglia sabauda che da qui diresse le sorti di Torino per oltre 3 secoli, nominata Patrimonio dell’UNESCO dal 1997 è pronta ad accogliervi nei suoi meravigliosi saloni. Un susseguirsi di lusso, oro e pietre preziose si fondono in saloni e camere da letto dallo stile barocco d'impareggiabile bellezza. L'arredamento riflette i gusti barocchi delle famiglie che dominavano l'europa in quel periodo; mentre la grandezza del palazzo danno una indicazione della ricchezza di questi oligarchi medievali.
Riconosciuta come una delle più importanti istituzioni culturali di Torino, la biblioteca reale custode il sapere tramandato nel corso di migliaia di anni su carta da studiosi e ereduti di diverse epoche. Punto di partenza per la scoperta del nostro passato, è sicuramente un luogo di riflessione e pace dove meditare sul proprio futuro.
12 locals recommend
Biblioteca Reale di Torino
191 Piazza Castello
12 locals recommend
Riconosciuta come una delle più importanti istituzioni culturali di Torino, la biblioteca reale custode il sapere tramandato nel corso di migliaia di anni su carta da studiosi e ereduti di diverse epoche. Punto di partenza per la scoperta del nostro passato, è sicuramente un luogo di riflessione e pace dove meditare sul proprio futuro.
Fondato nei primi del cinquecento per ospitare le opere e i reperti acquistati dai duchi di Savoia nel corso dei secoli, dal 1724 è diventato parte del Regio Museo dell’Università di Torino. Si tratta di una delle istituzioni museali più antiche di tutta l'Europa e ogni anno è visitata da migliaia di turisti provenienti da ogni parte del mondo.
11 locals recommend
Museum of antiquities
1 P.za Reale
11 locals recommend
Fondato nei primi del cinquecento per ospitare le opere e i reperti acquistati dai duchi di Savoia nel corso dei secoli, dal 1724 è diventato parte del Regio Museo dell’Università di Torino. Si tratta di una delle istituzioni museali più antiche di tutta l'Europa e ogni anno è visitata da migliaia di turisti provenienti da ogni parte del mondo.
Una galleria d'arte dove i dipinti di scuola fiamminga e olandese dal Quattrocento al Seicento si mescolano con le opere di molti maestri italiani. Uno spaccato dell'arte europea in tutto il suo splendore, in grado di abbagliare con la sua bellezza anche i critici amanti dell'arte e alla ricerca di collezioni di grande valore da ammirare in solenne silenzio. An art gallery where Flemish and Dutch school paintings from the fifteenth to the seventeenth century mix with the works of many Italian masters. A cross-section of European art in all its splendor, capable of dazzling even art-loving critics with its beauty and looking for collections of great value to be admired in solemn silence.
39 locals recommend
Galleria Sabauda
1 P.za Reale
39 locals recommend
Una galleria d'arte dove i dipinti di scuola fiamminga e olandese dal Quattrocento al Seicento si mescolano con le opere di molti maestri italiani. Uno spaccato dell'arte europea in tutto il suo splendore, in grado di abbagliare con la sua bellezza anche i critici amanti dell'arte e alla ricerca di collezioni di grande valore da ammirare in solenne silenzio. An art gallery where Flemish and Dutch school paintings from the fifteenth to the seventeenth century mix with the works of many Italian masters. A cross-section of European art in all its splendor, capable of dazzling even art-loving critics with its beauty and looking for collections of great value to be admired in solemn silence.
Uno spazio verde dove rilassarsi dopo la visita dei Musei Reali di Torino. La fontana dei Tritoni, i mille fiori e i percorsi che portano alla scoperta di questo angolo di paradiso sono solo alcune delle bellezze che gli amanti della natura possono scoprire durante la loro visita. A green space where you can relax after visiting the Royal Museums of Turin. The fountain of the Tritons, the thousand flowers and the paths that lead to the discovery of this corner of paradise are just some of the beauties that nature lovers can discover during their visit.
92 locals recommend
Giardini Reali Superiors
1 P.za Reale
92 locals recommend
Uno spazio verde dove rilassarsi dopo la visita dei Musei Reali di Torino. La fontana dei Tritoni, i mille fiori e i percorsi che portano alla scoperta di questo angolo di paradiso sono solo alcune delle bellezze che gli amanti della natura possono scoprire durante la loro visita. A green space where you can relax after visiting the Royal Museums of Turin. The fountain of the Tritons, the thousand flowers and the paths that lead to the discovery of this corner of paradise are just some of the beauties that nature lovers can discover during their visit.
Museo Egizio di Torino è il più antico museo, a livello mondiale, interamente dedicato alla civiltà nilotica ed è considerato, per valore e quantità dei reperti, il più importante al mondo dopo quello del Cairo. Nel 2004 il ministero dei beni culturali l'ha affidato in gestione alla "Fondazione Museo Egizio di Torino". Nel 2019 il museo ha fatto registrare 853 320 visitatori, risultando il sesto museo italiano più visitato
862 locals recommend
Egyptian Museum
6 Via Accademia delle Scienze
862 locals recommend
Museo Egizio di Torino è il più antico museo, a livello mondiale, interamente dedicato alla civiltà nilotica ed è considerato, per valore e quantità dei reperti, il più importante al mondo dopo quello del Cairo. Nel 2004 il ministero dei beni culturali l'ha affidato in gestione alla "Fondazione Museo Egizio di Torino". Nel 2019 il museo ha fatto registrare 853 320 visitatori, risultando il sesto museo italiano più visitato
azza Vittorio Veneto (detta semplicemente Piazza Vittorio dai torinesi), è una delle piazze storiche e porticate di Torino, situata nella parte orientale del centro cittadino, tra il termine di via Po e la riva sinistra del fiume Po. La piazza termina con lo storico ponte Vittorio Emanuele I, che collega la piazza stessa, insieme ai due lungofiume viari laterali e i cosiddetti Murazzi del Po, alla riva destra del fiume, permettendo così l'accesso al quartiere detto di Borgo Po, dove sono chiaramente visibili la chiesa della Gran Madre di Dio, il Monte dei Cappuccini e le strade viarie di accesso alla parte orientale e collinare della città. Data la straordinaria capienza (40 000-100 000 persone circa, oggi limitata a circa 38 000 per motivi di sicurezza), la piazza si presta da sempre ad accogliere eventi di massa, come concerti, spettacoli e manifestazioni culturali di vario tipo. È notoriamente luogo di ritrovo e di aggregazione, soprattutto giovanile. Numerosi i locali che vi si affacciano direttamente, molto frequentati soprattutto durante il fine settimana. Di forma rettangolare con un lato a semicerchio, si estende su una superficie di 31.000 m² (360 x 111 metri massimi)[2]. È erroneamente diffusa tra i torinesi l'idea che sia la piazza più grande di Torino, o addirittura d'Italia o d'Europa (lo è, tuttavia, come piazza porticata); invece, la piazza più grande di Torino risulterebbe piazza della Repubblica (51.300 m²).
46 locals recommend
Piazza Vittorio Veneto
Piazza Vittorio Veneto
46 locals recommend
azza Vittorio Veneto (detta semplicemente Piazza Vittorio dai torinesi), è una delle piazze storiche e porticate di Torino, situata nella parte orientale del centro cittadino, tra il termine di via Po e la riva sinistra del fiume Po. La piazza termina con lo storico ponte Vittorio Emanuele I, che collega la piazza stessa, insieme ai due lungofiume viari laterali e i cosiddetti Murazzi del Po, alla riva destra del fiume, permettendo così l'accesso al quartiere detto di Borgo Po, dove sono chiaramente visibili la chiesa della Gran Madre di Dio, il Monte dei Cappuccini e le strade viarie di accesso alla parte orientale e collinare della città. Data la straordinaria capienza (40 000-100 000 persone circa, oggi limitata a circa 38 000 per motivi di sicurezza), la piazza si presta da sempre ad accogliere eventi di massa, come concerti, spettacoli e manifestazioni culturali di vario tipo. È notoriamente luogo di ritrovo e di aggregazione, soprattutto giovanile. Numerosi i locali che vi si affacciano direttamente, molto frequentati soprattutto durante il fine settimana. Di forma rettangolare con un lato a semicerchio, si estende su una superficie di 31.000 m² (360 x 111 metri massimi)[2]. È erroneamente diffusa tra i torinesi l'idea che sia la piazza più grande di Torino, o addirittura d'Italia o d'Europa (lo è, tuttavia, come piazza porticata); invece, la piazza più grande di Torino risulterebbe piazza della Repubblica (51.300 m²).
La chiesa della Gran Madre di Dio è uno dei più importanti luoghi di culto cattolici di Torino. Situata nella piazza omonima, si trova sulla riva destra idrografica del fiume Po, nel quartiere Borgo Po, immediatamente prospiciente al Ponte Vittorio Emanuele I e alla centrale piazza Vittorio Veneto; insieme a questi scorci, uniti alla visuale del vicino Monte dei Cappuccini, completa uno dei panorami più noti e suggestivi dell'area orientale del centro storico di Torino. Il progetto fu opera dell'architetto della corte sabauda Ferdinando Bonsignore (1760-1843) che diede alla chiesa forme e proporzioni ispirate dichiaratamente a quelle del Pantheon di Roma, di stile neoclassico-adrianeo. La prima pietra fu posata da Vittorio Emanuele il giorno 23 luglio 1818[1] e la chiesa venne ultimata nel 1831 come parte del quinto ingrandimento della città di Torino voluto da Carlo Felice: con esso sorsero anche la grande piazza Vittorio Veneto (allora piazza Vittorio Emanuele), gli ultimi due isolati della via Porta Nuova, la piazza Carlo Felice e gli isolati che fronteggiano la parte a mezzogiorno del Corso dei Platiani (oggi Corso Fiume)
17 locals recommend
1818 - GRAN MADRE station
17 locals recommend
La chiesa della Gran Madre di Dio è uno dei più importanti luoghi di culto cattolici di Torino. Situata nella piazza omonima, si trova sulla riva destra idrografica del fiume Po, nel quartiere Borgo Po, immediatamente prospiciente al Ponte Vittorio Emanuele I e alla centrale piazza Vittorio Veneto; insieme a questi scorci, uniti alla visuale del vicino Monte dei Cappuccini, completa uno dei panorami più noti e suggestivi dell'area orientale del centro storico di Torino. Il progetto fu opera dell'architetto della corte sabauda Ferdinando Bonsignore (1760-1843) che diede alla chiesa forme e proporzioni ispirate dichiaratamente a quelle del Pantheon di Roma, di stile neoclassico-adrianeo. La prima pietra fu posata da Vittorio Emanuele il giorno 23 luglio 1818[1] e la chiesa venne ultimata nel 1831 come parte del quinto ingrandimento della città di Torino voluto da Carlo Felice: con esso sorsero anche la grande piazza Vittorio Veneto (allora piazza Vittorio Emanuele), gli ultimi due isolati della via Porta Nuova, la piazza Carlo Felice e gli isolati che fronteggiano la parte a mezzogiorno del Corso dei Platiani (oggi Corso Fiume)
Il Monte dei Cappuccini è una collina di 325 m s.l.m. che sorge nella città di Torino, a circa 200 metri dalla riva destra del Po, in quartiere Borgo Po. È molto vicino al centro storico, in prossimità del Ponte Vittorio Emanuele I, che dà accesso a Piazza Vittorio Veneto. Su di esso, si erge il convento e la chiesa tardo-rinascimentale, manierista, e con interni barocchi di Santa Maria al Monte, affidato ai frati Cappuccini, da cui il nome. La collina ospita inoltre, nell'ala sud del convento, il Museo Nazionale della Montagna Duca degli Abruzzi, accessibile dal piazzale panoramico in cima; la Biblioteca Nazionale del Club Alpino Italiano; quindi un ristorante a mezza collina, un laboratorio sotterraneo di fisica nucleare, una villa liberty in Via Gaetano Giardino 9, che ospita alcuni uffici e una parte dell'archivio storico provinciale dei frati Cappuccini. Da qui una visuale unica si affaccia su Torino
184 locals recommend
Al Monte Dei Cappuccini
12 Salita al C.A.I. Torino
184 locals recommend
Il Monte dei Cappuccini è una collina di 325 m s.l.m. che sorge nella città di Torino, a circa 200 metri dalla riva destra del Po, in quartiere Borgo Po. È molto vicino al centro storico, in prossimità del Ponte Vittorio Emanuele I, che dà accesso a Piazza Vittorio Veneto. Su di esso, si erge il convento e la chiesa tardo-rinascimentale, manierista, e con interni barocchi di Santa Maria al Monte, affidato ai frati Cappuccini, da cui il nome. La collina ospita inoltre, nell'ala sud del convento, il Museo Nazionale della Montagna Duca degli Abruzzi, accessibile dal piazzale panoramico in cima; la Biblioteca Nazionale del Club Alpino Italiano; quindi un ristorante a mezza collina, un laboratorio sotterraneo di fisica nucleare, una villa liberty in Via Gaetano Giardino 9, che ospita alcuni uffici e una parte dell'archivio storico provinciale dei frati Cappuccini. Da qui una visuale unica si affaccia su Torino
Il Borgo Medievale nasce nel 1884 per l'Esposizione Generale. Un villaggio medievale nel Parco del Valentino a Torino, con il suo castello, il giardino, le botteghe. Il Borgo Medievale è aperto tutti i giorni dalle ore 9 alle 19 orario invernale e dalle 9 alle 20 orario estivo. Ingresso gratuito.
99 locals recommend
Borgo Medievale
107 Viale Virgilio
99 locals recommend
Il Borgo Medievale nasce nel 1884 per l'Esposizione Generale. Un villaggio medievale nel Parco del Valentino a Torino, con il suo castello, il giardino, le botteghe. Il Borgo Medievale è aperto tutti i giorni dalle ore 9 alle 19 orario invernale e dalle 9 alle 20 orario estivo. Ingresso gratuito.
Il Castello del Valentino è un'antica residenza sabauda, nonché edificio storico di Torino situato nell'omonimo Parco del Valentino sulle rive del fiume Po. Di proprietà del Demanio dal 1850 e in seguito assegnato al Politecnico di Torino, ospita la sede del Dipartimento di Architettura e i relativi corsi di laurea triennali e magistrali.[1] Dal 1997 l’edificio è inserito nella lista del patrimonio dell'umanità come elemento parte del sito seriale UNESCO Residenze Sabaude.
109 locals recommend
Castello del Valentino
109 locals recommend
Il Castello del Valentino è un'antica residenza sabauda, nonché edificio storico di Torino situato nell'omonimo Parco del Valentino sulle rive del fiume Po. Di proprietà del Demanio dal 1850 e in seguito assegnato al Politecnico di Torino, ospita la sede del Dipartimento di Architettura e i relativi corsi di laurea triennali e magistrali.[1] Dal 1997 l’edificio è inserito nella lista del patrimonio dell'umanità come elemento parte del sito seriale UNESCO Residenze Sabaude.
Il Museo di Antropologia criminale espone le collezioni raccolte prevalentemente per gli studi di Cesare Lombroso nella seconda metà dell’Ottocento e i primi del Novecento, composte da preparati anatomici, disegni, fotografie, corpi di reato, produzioni artigianali e artistiche, anche di pregio, realizzate da internati nei manicomi e nelle carceri.
37 locals recommend
Museum of Criminal Anthropology
15 Via Pietro Giuria
37 locals recommend
Il Museo di Antropologia criminale espone le collezioni raccolte prevalentemente per gli studi di Cesare Lombroso nella seconda metà dell’Ottocento e i primi del Novecento, composte da preparati anatomici, disegni, fotografie, corpi di reato, produzioni artigianali e artistiche, anche di pregio, realizzate da internati nei manicomi e nelle carceri.
La reggia di Venaria Reale (in piemontese ël Castel ëd la Venerìa) è una delle residenze sabaude parte del sito seriale UNESCO iscritto alla Lista del Patrimonio dell'umanità dal 1997. La reggia di Venaria fu progettata dall'architetto Amedeo di Castellamonte. A commissionarla fu il duca Carlo Emanuele II che intendeva farne la base per le battute di caccia nella brughiera collinare torinese. Lo stesso nome in lingua latina della reggia, Venatio Regia, viene fatto derivare dal termine reggia venatoria. Al borgo si unirono molte case e palazzi di lavoratori e normali cittadini che vollero abitare nei dintorni della reggia, fino a far diventare Venaria Reale un comune autonomo della provincia di Torino. La scelta del sito, ai piedi delle Valli di Lanzo, fu favorita dalla vicinanza degli estesi boschi detti del Gran Paese, ricchissimi di selvaggina: un territorio che si estende per un centinaio di chilometri fino alle montagne alpine, giungendo a sud e a est in prossimità del capoluogo.
269 locals recommend
La Venaria Reale
4 Piazza della Repubblica
269 locals recommend
La reggia di Venaria Reale (in piemontese ël Castel ëd la Venerìa) è una delle residenze sabaude parte del sito seriale UNESCO iscritto alla Lista del Patrimonio dell'umanità dal 1997. La reggia di Venaria fu progettata dall'architetto Amedeo di Castellamonte. A commissionarla fu il duca Carlo Emanuele II che intendeva farne la base per le battute di caccia nella brughiera collinare torinese. Lo stesso nome in lingua latina della reggia, Venatio Regia, viene fatto derivare dal termine reggia venatoria. Al borgo si unirono molte case e palazzi di lavoratori e normali cittadini che vollero abitare nei dintorni della reggia, fino a far diventare Venaria Reale un comune autonomo della provincia di Torino. La scelta del sito, ai piedi delle Valli di Lanzo, fu favorita dalla vicinanza degli estesi boschi detti del Gran Paese, ricchissimi di selvaggina: un territorio che si estende per un centinaio di chilometri fino alle montagne alpine, giungendo a sud e a est in prossimità del capoluogo.
La palazzina di caccia di Stupinigi è una residenza, originariamente adibita alla pratica dell'attività venatoria, eretta per i Savoia fra il 1729 e il 1733 su progetto dell'architetto Filippo Juvarra. Il sito, facente parte del circuito delle residenze sabaude in Piemonte, nel 1997 è stato proclamato patrimonio dell'umanità dall'UNESCO. La palazzina è situata nella località di Stupinigi (frazione di Nichelino), alla periferia sud-occidentale di Torino, dal cui centro storico dista circa 10 chilometri.
14 locals recommend
Stupinigi (Castello) station
14 locals recommend
La palazzina di caccia di Stupinigi è una residenza, originariamente adibita alla pratica dell'attività venatoria, eretta per i Savoia fra il 1729 e il 1733 su progetto dell'architetto Filippo Juvarra. Il sito, facente parte del circuito delle residenze sabaude in Piemonte, nel 1997 è stato proclamato patrimonio dell'umanità dall'UNESCO. La palazzina è situata nella località di Stupinigi (frazione di Nichelino), alla periferia sud-occidentale di Torino, dal cui centro storico dista circa 10 chilometri.
La Villa La Tesoriera, così nota come abbreviazione di Villa Sartirana detta La Tesoriera, è una settecentesca villa barocca torinese che sorge nel quartiere Parella sito nella Circoscrizione 4. L'ingresso principale della villa è in Corso Francia ed è circondata da un vasto parco aperto al pubblico: il Parco della Tesoriera, anche noto in piemontese come Giardin dël Diav.L'area verde ospita il maggior albero per dimensione della città, un platano con circonferenza del tronco pari a 660 cm, a petto d'uomo[1]; piantato nel corso del XVIII secolo, si tratta altresì del più antico albero di Torino. Il giardino conserva anche una pregevole statua di Vittorio Emanuele II, raffigurato in una scena di vita privata dallo scultore siciliano Ettore Ximenes.
62 locals recommend
Parco della Tesoriera
186 Corso Francia
62 locals recommend
La Villa La Tesoriera, così nota come abbreviazione di Villa Sartirana detta La Tesoriera, è una settecentesca villa barocca torinese che sorge nel quartiere Parella sito nella Circoscrizione 4. L'ingresso principale della villa è in Corso Francia ed è circondata da un vasto parco aperto al pubblico: il Parco della Tesoriera, anche noto in piemontese come Giardin dël Diav.L'area verde ospita il maggior albero per dimensione della città, un platano con circonferenza del tronco pari a 660 cm, a petto d'uomo[1]; piantato nel corso del XVIII secolo, si tratta altresì del più antico albero di Torino. Il giardino conserva anche una pregevole statua di Vittorio Emanuele II, raffigurato in una scena di vita privata dallo scultore siciliano Ettore Ximenes.
Il Museo regionale di scienze naturali di Torino, chiuso al pubblico dall'agosto 2013 per interventi di restauro e ripristino degli impianti, è un settore della Regione Piemonte. Raccoglie, tra le altre, le collezioni di storia naturale dell'Università di Torino, iniziate tra fine Settecento e i primi dell'Ottocento. Istituito nel 1978 con legge regionale n. 37/78, il museo si trova nel centro storico della città, ubicato nell'edificio già sede dell'ospedale San Giovanni Battista, sorto alla fine del XVII secolo ad opera di Amedeo di Castellamonte e completato da altri illustri architetti.
16 locals recommend
Regional Museum of Natural Science
15 Via Giovanni Giolitti
16 locals recommend
Il Museo regionale di scienze naturali di Torino, chiuso al pubblico dall'agosto 2013 per interventi di restauro e ripristino degli impianti, è un settore della Regione Piemonte. Raccoglie, tra le altre, le collezioni di storia naturale dell'Università di Torino, iniziate tra fine Settecento e i primi dell'Ottocento. Istituito nel 1978 con legge regionale n. 37/78, il museo si trova nel centro storico della città, ubicato nell'edificio già sede dell'ospedale San Giovanni Battista, sorto alla fine del XVII secolo ad opera di Amedeo di Castellamonte e completato da altri illustri architetti.
La Sacra di San Michele, o più propriamente Abbazia di San Michele della Chiusa, localmente chiamata anche Sagra di San Michele, è un complesso architettonico arroccato sulla vetta del monte Pirchiriano, all'imbocco della val di Susa. Collocata su un imponente basamento di 26 metri a 960 metri di altitudine s.l.m, affacciandosi dalla cima del monte Pirchiriano sul confine fra le Alpi Cozie e la Pianura Padana, è il monumento simbolo del Piemonte e una delle più eminenti architetture religiose di questo territorio alpino, appartenente alla diocesi di Susa, prima tappa in territorio italiano della via Francigena
122 locals recommend
Sacra di San Michele
14 Via alla Sacra
122 locals recommend
La Sacra di San Michele, o più propriamente Abbazia di San Michele della Chiusa, localmente chiamata anche Sagra di San Michele, è un complesso architettonico arroccato sulla vetta del monte Pirchiriano, all'imbocco della val di Susa. Collocata su un imponente basamento di 26 metri a 960 metri di altitudine s.l.m, affacciandosi dalla cima del monte Pirchiriano sul confine fra le Alpi Cozie e la Pianura Padana, è il monumento simbolo del Piemonte e una delle più eminenti architetture religiose di questo territorio alpino, appartenente alla diocesi di Susa, prima tappa in territorio italiano della via Francigena

Gallerie

Galleria Umberto I: Accesso da via della Basilica e piazza della Repubblica. Anche se è stata inaugurata nel 1890, ha una storia di oltre 500 anni. Qui infatti nel 1480 sorgeva il Palazzo dei Cavalieri, mentre dal 1575 fu la sede del primo ospedale della città.
Galleria Umberto I
Galleria Umberto I
Galleria Umberto I: Accesso da via della Basilica e piazza della Repubblica. Anche se è stata inaugurata nel 1890, ha una storia di oltre 500 anni. Qui infatti nel 1480 sorgeva il Palazzo dei Cavalieri, mentre dal 1575 fu la sede del primo ospedale della città.
Galleria Subalpina: Accesso da piazza Castello e via Cesare Battisti. Questa galleria è stata inaugurata il 30 settembre 1874, dopo un anno di lavori su progetto di Pietro Carrera. All'interno si trovano uno dei cinema e uno dei bar più antichi della città. Il nome di questa galleria deriva dalla Banca dell'Industria Subalpina, che si assunse gli oneri della costruzione.
8 locals recommend
Galleria Subalpina
16 Galleria Subalpina
8 locals recommend
Galleria Subalpina: Accesso da piazza Castello e via Cesare Battisti. Questa galleria è stata inaugurata il 30 settembre 1874, dopo un anno di lavori su progetto di Pietro Carrera. All'interno si trovano uno dei cinema e uno dei bar più antichi della città. Il nome di questa galleria deriva dalla Banca dell'Industria Subalpina, che si assunse gli oneri della costruzione.
Galleria San Federico: Accesso da via Roma, via Bertola e via Santa Teresa. Inaugurata nel 1933 dopo un anno dalla sua costruzione, è il frutto dei lavori di ristrutturazione di via Roma attuati tra 1931 e 1937.Qui si trova uno dei cinema più antichi di Torino, e la galleria ha ospitato per molti anni la sede della Juventus.
17 locals recommend
Galleria San Federico
7 Galleria S. Federico
17 locals recommend
Galleria San Federico: Accesso da via Roma, via Bertola e via Santa Teresa. Inaugurata nel 1933 dopo un anno dalla sua costruzione, è il frutto dei lavori di ristrutturazione di via Roma attuati tra 1931 e 1937.Qui si trova uno dei cinema più antichi di Torino, e la galleria ha ospitato per molti anni la sede della Juventus.

Parchi

È il parco cittadino più conosciuto, uno dei simboli storici e popolari della città. «...ricordi quelle sere passate al Valentino, col biondo studentino, che ti stringeva sul cuor...» (Piemontesina[2], canzone popolare) L'origine del nome è incerta, ma risalirebbe già ai primi insediamenti romani; da documenti del XIII secolo[3], pare vi fosse un'antichissima cappella titolata a San Valentino (176-273), conservante una parte delle reliquie del santo patrono degli innamorati portate direttamente da Terni. Non è chiaro se la cappella poi, cadde in rovina o fu distrutta, ma le reliquie furono portate nella vicina chiesetta di San Vito, in collina, al di là del fiume[4]. L'area del Valentino invece, fu dapprima abitata dai nobili Birago, che vi costruirono una villa e quindi Emanuele Filiberto di Savoia acquistò tutta l'area verso la metà del XVI secolo.
594 locals recommend
Parco del Valentino
Viale Virgilio
594 locals recommend
È il parco cittadino più conosciuto, uno dei simboli storici e popolari della città. «...ricordi quelle sere passate al Valentino, col biondo studentino, che ti stringeva sul cuor...» (Piemontesina[2], canzone popolare) L'origine del nome è incerta, ma risalirebbe già ai primi insediamenti romani; da documenti del XIII secolo[3], pare vi fosse un'antichissima cappella titolata a San Valentino (176-273), conservante una parte delle reliquie del santo patrono degli innamorati portate direttamente da Terni. Non è chiaro se la cappella poi, cadde in rovina o fu distrutta, ma le reliquie furono portate nella vicina chiesetta di San Vito, in collina, al di là del fiume[4]. L'area del Valentino invece, fu dapprima abitata dai nobili Birago, che vi costruirono una villa e quindi Emanuele Filiberto di Savoia acquistò tutta l'area verso la metà del XVI secolo.
Il Parco della Pellerina (ufficialmente Parco Carrara, La Pëlarin-a in piemontese) è il più grande parco cittadino della città di Torino, con un'estensione di 837.220 m² (83,7 ettari). È collocato nella zona ovest della città tra il corso Regina Margherita a nord, il corso Appio Claudio a sud, via Pietro Cossa a ovest e corso Lecce a est. È attraversato dal corso del fiume Dora Riparia. Fa parte dei quartieri Lucento e Parella (incluso anche Campidoglio).
62 locals recommend
Parco della Pellerina
106 Corso Appio Claudio
62 locals recommend
Il Parco della Pellerina (ufficialmente Parco Carrara, La Pëlarin-a in piemontese) è il più grande parco cittadino della città di Torino, con un'estensione di 837.220 m² (83,7 ettari). È collocato nella zona ovest della città tra il corso Regina Margherita a nord, il corso Appio Claudio a sud, via Pietro Cossa a ovest e corso Lecce a est. È attraversato dal corso del fiume Dora Riparia. Fa parte dei quartieri Lucento e Parella (incluso anche Campidoglio).
Il Parco della Tesoriera misura circa 75.000 metri quadrati ed è delimitato a sud da corso Francia, a ovest da corso Monte Grappa, a nord da via Asinari di Bernezzo e a est da via Borgosesia. All'interno del parco spicca la villa settecentesca da cui il parco prende il nome, circondata da un grande prato verde alla francese; il parco è dotato di un ricco patrimonio di alberi, arbusti e fiori, con specie tipicamente italiane e altre che, pur di provenienza lontana, si sono acclimatate, come la robinia, originaria del nord America, la quercia rossa e il platano, originari dell'estremo Oriente. Si possono ammirare 18 differenti specie arboree, tra le quali il noce nero, il faggio, il frassino, il tiglio, l’acero, l’olmo, il tasso, il bagolaro, il carpino bianco e la magnolia.
62 locals recommend
Parco della Tesoriera
186 Corso Francia
62 locals recommend
Il Parco della Tesoriera misura circa 75.000 metri quadrati ed è delimitato a sud da corso Francia, a ovest da corso Monte Grappa, a nord da via Asinari di Bernezzo e a est da via Borgosesia. All'interno del parco spicca la villa settecentesca da cui il parco prende il nome, circondata da un grande prato verde alla francese; il parco è dotato di un ricco patrimonio di alberi, arbusti e fiori, con specie tipicamente italiane e altre che, pur di provenienza lontana, si sono acclimatate, come la robinia, originaria del nord America, la quercia rossa e il platano, originari dell'estremo Oriente. Si possono ammirare 18 differenti specie arboree, tra le quali il noce nero, il faggio, il frassino, il tiglio, l’acero, l’olmo, il tasso, il bagolaro, il carpino bianco e la magnolia.