Ciò che dovete conoscere della valle gesso

Alice
Ciò che dovete conoscere della valle gesso

Come rilassarsi

Le terme di Valdieri sono alimentate da un’acqua ipertermale che sgorga alla temperatura compresa fra i 50 ed i 75 gradi, e presenta un pH nettamente alcalino. E’ classificata come solfato-cloruro-sodica e la sua temperatura così elevata dipende dal fatto che risale dalla notevole profondità di circa 4.500 metri. Grazie allo zolfo ed alle altre sostanze minerali disciolte, le acque termali di Valdieri sono adatte per le terapie contro affezioni dell’apparato locomotore, otorinolaringoiatriche, broncopneumologiche, della pelle e di alcune malattie dell’apparato riproduttivo femminile. Il trattamento termale peculiare delle terme di Valdieri è l’applicazione crenoterapica delle alghe termali, altrimenti dette “muffe”. Tipico di Valdieri è anche il trattamento antroterapico, uno dei pochissimi in Italia ad usufruire di grotte naturali, che cioè sono alimentate direttamente dai vapori del bacino idrominerale. Presso gli stabilimenti della località termale vengono anche svolti trattamenti complementari quali massoterapia e idrokinesiterapia.
Terme Reali di Valdieri
1 Regione Terme
Le terme di Valdieri sono alimentate da un’acqua ipertermale che sgorga alla temperatura compresa fra i 50 ed i 75 gradi, e presenta un pH nettamente alcalino. E’ classificata come solfato-cloruro-sodica e la sua temperatura così elevata dipende dal fatto che risale dalla notevole profondità di circa 4.500 metri. Grazie allo zolfo ed alle altre sostanze minerali disciolte, le acque termali di Valdieri sono adatte per le terapie contro affezioni dell’apparato locomotore, otorinolaringoiatriche, broncopneumologiche, della pelle e di alcune malattie dell’apparato riproduttivo femminile. Il trattamento termale peculiare delle terme di Valdieri è l’applicazione crenoterapica delle alghe termali, altrimenti dette “muffe”. Tipico di Valdieri è anche il trattamento antroterapico, uno dei pochissimi in Italia ad usufruire di grotte naturali, che cioè sono alimentate direttamente dai vapori del bacino idrominerale. Presso gli stabilimenti della località termale vengono anche svolti trattamenti complementari quali massoterapia e idrokinesiterapia.
Per trascorrere una rilassante e alternativa giornata.
Piscina e centro sportivo » Entracque » Cuneo
Per trascorrere una rilassante e alternativa giornata.

RIFUGI E STORIA

Da La Repubblica.it (STEFANO PAROLA) Storia e natura al Valasco dove dormiva il re cacciatore QUESTO non è un rifugio come tutti gli altri: qui ci veniva il Re. Era la metà dell'Ottocento quando Vittorio Emanuele II visitò la valle Gesso, nel Cuneese, e si innamorò della piana del Valasco, una distesa di erba, ruscelli e larici a 1.764 metri sul livello del mare, circondata dalle Alpi Marittime. Il monarca vi creò una Riserva reale di caccia e poi, attorno alla fine di quel secolo, i Savoia vi fecero costruire la palazzina che ancora oggi controlla il pianoro. «La casa, per forma e planimetria, è rimasta la stessa del passato », assicura Andrea Cismondi, il gestore del rifugio Valasco. Negli anni 90 un incendio distrusse parte della palazzina di caccia del Re, ma grazie ai lavori di ristrutturazione nel 2007 l'edificio è rinato appunto come rifugio. Adesso ha 50 posti letto, di cui 35 in camerata condivisa e 15 divisi in camere private più piccole. Ci si arriva facendo la gita più classica che ci sia nelle montagne di questa parte del Cuneese: si raggiungono in auto le Terme di Valdieri e da lì si sale a piedi sull'ampia carrareccia per circa un'ora. Chi è allenato può prendere le ripide scorciatoie in mezzo ai larici per dimezzare il tempo di salita. In entrambi i casi, a un certo punto si scollina e ci si sente come abbracciati dalle montagne. E là in mezzo alla piana si intravede la palazzina, con le due torrette e l'intonaco a strisce color crema e salmone. Arrivarci significa fare un tuffo nella natura ma pure nella storia. Una delle stanze del rifugio Valasco contiene alcune schede che raccontano come si svolgevano le cacce sabaude e quanto fossero importanti pure per la gente di queste parti. Decine di valdieresi venivano per esempio ingaggiati come "batteurs": formavano file orizzontali nei boschi e con il rumore dei propri bastoni facevano convergere la selvaggina proprio dov'erano appostati i reali con i loro fucili. Storie d'altri tempi, sia perché il Re è stato "cacciato" 71 anni fa, sia perché ora qui l'attività venatoria è proibita, trovandosi l'area nel bel mezzo del Parco regionale Alpi Marittime. Niente doppiette, quindi, ma solo lunghe passeggiate nella natura. Anche perché dal rifugio Valasco le possibilità sono tante. «La gita più classica e affascinante è quella che porta ai laghi di Valle Scura e al rifugio Questa. È una traversata di 4-5 ore durante la quale si percorrono lastricati d'epoca sabauda e una galleria storica lunga 15 metri», racconta il gestore. Riecco la natura e la storia che vanno a braccetto, anche in alta quota. Per Andrea Cismondi, 33 anni, maestro e allenatore federale di sci alpino, la gita del cuore è però un'altra ancora: «Quella che porta al laghetto di Valcuca, uno dei pochi angoli davvero remoti delle Alpi Marittime. Appena arrivati sulla piana del Valasco si prende a sinistra, su un sentiero non sempre marcato, che porta a questo piccolo specchio d'acqua dal quale si ha una visione unica sul monte Matto». Dal Valasco si può anche far tappa per poi arrivare in giornata al rifugio Dante Livio Bianco, al Malinvern in Valle Stura, alla stazione sciistica francese di Isola 2000, oppure si può scollinare e raggiungere il Remondino o il Bozano, all'ombra dell'Argentera. Il rifugio è aperto tutti i giorni da inizio giugno a fine settembre e lo stesso vale pure per la stagione scialpinistica, da metà marzo a inizio maggio (negli altri periodi può aprire su richiesta). L'ex palazzina di caccia offre la mezza pensione ma è attrezzata per rifocillare i camminatori anche a pranzo con un piccolo menu alla carta. Uno degli optional più divertenti è la cosiddetta "jacuzzi", una vasca all'aperto da quattro persone che a volte viene utilizzata pure quando tutt'attorno c'è la neve, grazie a una stufa che scalda l'acqua. Attenzione però, per il lusso rivolgersi altrove, come sottolinea Cismondi: «Non siamo un hotel. C'è qualche comfort in più, ma niente tv, Sky o altro. La nostra anima rimane quella del rifugio alpino». ©RIPRODUZIONE RISERVATA
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Rifugio Valasco
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Da La Repubblica.it (STEFANO PAROLA) Storia e natura al Valasco dove dormiva il re cacciatore QUESTO non è un rifugio come tutti gli altri: qui ci veniva il Re. Era la metà dell'Ottocento quando Vittorio Emanuele II visitò la valle Gesso, nel Cuneese, e si innamorò della piana del Valasco, una distesa di erba, ruscelli e larici a 1.764 metri sul livello del mare, circondata dalle Alpi Marittime. Il monarca vi creò una Riserva reale di caccia e poi, attorno alla fine di quel secolo, i Savoia vi fecero costruire la palazzina che ancora oggi controlla il pianoro. «La casa, per forma e planimetria, è rimasta la stessa del passato », assicura Andrea Cismondi, il gestore del rifugio Valasco. Negli anni 90 un incendio distrusse parte della palazzina di caccia del Re, ma grazie ai lavori di ristrutturazione nel 2007 l'edificio è rinato appunto come rifugio. Adesso ha 50 posti letto, di cui 35 in camerata condivisa e 15 divisi in camere private più piccole. Ci si arriva facendo la gita più classica che ci sia nelle montagne di questa parte del Cuneese: si raggiungono in auto le Terme di Valdieri e da lì si sale a piedi sull'ampia carrareccia per circa un'ora. Chi è allenato può prendere le ripide scorciatoie in mezzo ai larici per dimezzare il tempo di salita. In entrambi i casi, a un certo punto si scollina e ci si sente come abbracciati dalle montagne. E là in mezzo alla piana si intravede la palazzina, con le due torrette e l'intonaco a strisce color crema e salmone. Arrivarci significa fare un tuffo nella natura ma pure nella storia. Una delle stanze del rifugio Valasco contiene alcune schede che raccontano come si svolgevano le cacce sabaude e quanto fossero importanti pure per la gente di queste parti. Decine di valdieresi venivano per esempio ingaggiati come "batteurs": formavano file orizzontali nei boschi e con il rumore dei propri bastoni facevano convergere la selvaggina proprio dov'erano appostati i reali con i loro fucili. Storie d'altri tempi, sia perché il Re è stato "cacciato" 71 anni fa, sia perché ora qui l'attività venatoria è proibita, trovandosi l'area nel bel mezzo del Parco regionale Alpi Marittime. Niente doppiette, quindi, ma solo lunghe passeggiate nella natura. Anche perché dal rifugio Valasco le possibilità sono tante. «La gita più classica e affascinante è quella che porta ai laghi di Valle Scura e al rifugio Questa. È una traversata di 4-5 ore durante la quale si percorrono lastricati d'epoca sabauda e una galleria storica lunga 15 metri», racconta il gestore. Riecco la natura e la storia che vanno a braccetto, anche in alta quota. Per Andrea Cismondi, 33 anni, maestro e allenatore federale di sci alpino, la gita del cuore è però un'altra ancora: «Quella che porta al laghetto di Valcuca, uno dei pochi angoli davvero remoti delle Alpi Marittime. Appena arrivati sulla piana del Valasco si prende a sinistra, su un sentiero non sempre marcato, che porta a questo piccolo specchio d'acqua dal quale si ha una visione unica sul monte Matto». Dal Valasco si può anche far tappa per poi arrivare in giornata al rifugio Dante Livio Bianco, al Malinvern in Valle Stura, alla stazione sciistica francese di Isola 2000, oppure si può scollinare e raggiungere il Remondino o il Bozano, all'ombra dell'Argentera. Il rifugio è aperto tutti i giorni da inizio giugno a fine settembre e lo stesso vale pure per la stagione scialpinistica, da metà marzo a inizio maggio (negli altri periodi può aprire su richiesta). L'ex palazzina di caccia offre la mezza pensione ma è attrezzata per rifocillare i camminatori anche a pranzo con un piccolo menu alla carta. Uno degli optional più divertenti è la cosiddetta "jacuzzi", una vasca all'aperto da quattro persone che a volte viene utilizzata pure quando tutt'attorno c'è la neve, grazie a una stufa che scalda l'acqua. Attenzione però, per il lusso rivolgersi altrove, come sottolinea Cismondi: «Non siamo un hotel. C'è qualche comfort in più, ma niente tv, Sky o altro. La nostra anima rimane quella del rifugio alpino». ©RIPRODUZIONE RISERVATA
Il rifugio si trova sulla sponda orientale del Lago Sottano della Sella, ai piedi del versante settentrionale del Monte Matto. Questi luoghi, ora Parco Naturale delle Alpi Marittime, erano in passato le mete dei Reali di Casa Savoia che trascorrevano la giornata in barca o pescando lungo il Rio Meris. E’ facile lungo i sentieri o attorno al rifugio incontrare branchi di camosci e in primavera, con i prati fioriti, le prime marmotte uscite dal lungo letargo; con lo sguardo verso l’alto si può seguire il placido volo delle aquile reali.
Rifugio Livio Bianco
Il rifugio si trova sulla sponda orientale del Lago Sottano della Sella, ai piedi del versante settentrionale del Monte Matto. Questi luoghi, ora Parco Naturale delle Alpi Marittime, erano in passato le mete dei Reali di Casa Savoia che trascorrevano la giornata in barca o pescando lungo il Rio Meris. E’ facile lungo i sentieri o attorno al rifugio incontrare branchi di camosci e in primavera, con i prati fioriti, le prime marmotte uscite dal lungo letargo; con lo sguardo verso l’alto si può seguire il placido volo delle aquile reali.

RIFUGI E ALPINISMO

Base per raggiungere l'Argentera Sud, la Nasta, il lago di Nasta, il Baus, il Bastione e il Brocan. Ottima meta per trascorrere una giornata in un posto rilassante e panoramico.
Rifugio Franco Remondino
Vallone Assedras
Base per raggiungere l'Argentera Sud, la Nasta, il lago di Nasta, il Baus, il Bastione e il Brocan. Ottima meta per trascorrere una giornata in un posto rilassante e panoramico.
Molto bello il sentiero per raggiungere il rifugio. Arrivati, si possono gustare gli ottimi piatti preparati dal gestore e godersi il panorama dalla terrazza. Base per ascensioni alpinistiche sul Corno Stella, sulla catena delle Guide e sull'Argentera. Interessante anche la traversata al rifugio Remondino.
rifugio Bozano
Molto bello il sentiero per raggiungere il rifugio. Arrivati, si possono gustare gli ottimi piatti preparati dal gestore e godersi il panorama dalla terrazza. Base per ascensioni alpinistiche sul Corno Stella, sulla catena delle Guide e sull'Argentera. Interessante anche la traversata al rifugio Remondino.

RIFUGI

Per coloro che amano i laghi! Si parcheggia presso il Lago delle Rovine, si passa accanto al Bacino del Chiotas per giungere al rifugio, che si affaccia sul lago di Brocan.
Rifugio Genova-Figari
Strada Comunale Rovine
Per coloro che amano i laghi! Si parcheggia presso il Lago delle Rovine, si passa accanto al Bacino del Chiotas per giungere al rifugio, che si affaccia sul lago di Brocan.
Raggiungibile con facilità dal Pian de la cà, anche dai bambini più piccoli e da coloro che non sono molto allenati a camminare.
Rifugio Regina Elena
Localita' Pian Della Casa
Raggiungibile con facilità dal Pian de la cà, anche dai bambini più piccoli e da coloro che non sono molto allenati a camminare.
L'accesso al Rifugio è perfetto, il Vallone è sempre più bello. Alle spalle del rifugio si può arrivare al laghetto del Morelli, meraviglioso. Si può passeggiare sulle balze erbose li attorno, sedersi su un pietrone e meditare, ascoltando i fischi delle marmotte che fanno eco al Monte Stella, osservare gli stambecchi curiosi, scoprire una miriade di fiorellini ed erbe d'alta quota. Sedersi ai tavolacci in legno grigio del rifugio, farsi uno spritz o un pastis, con spek, salame e formaggio o un piatto di polenta e sughi vari, barbera e dolcetto delle langhe e la birra alla spina del Troll.
Rifugio Morelli Buzzi
6 Vallone di Lourousa
L'accesso al Rifugio è perfetto, il Vallone è sempre più bello. Alle spalle del rifugio si può arrivare al laghetto del Morelli, meraviglioso. Si può passeggiare sulle balze erbose li attorno, sedersi su un pietrone e meditare, ascoltando i fischi delle marmotte che fanno eco al Monte Stella, osservare gli stambecchi curiosi, scoprire una miriade di fiorellini ed erbe d'alta quota. Sedersi ai tavolacci in legno grigio del rifugio, farsi uno spritz o un pastis, con spek, salame e formaggio o un piatto di polenta e sughi vari, barbera e dolcetto delle langhe e la birra alla spina del Troll.
Numerose le traversate consentite partendo da questo rifugio: al rifugio Dante Livio Bianco (1910 m) per il colle est della Paur o per il colle di Valmiana al rifugio Malinvern (1839 m) per il colletto di Valscura al posto tappa di Boréon (1526 m) attraverso il passo di Préfouns (2620 m) e il colle di Saléses al rifugio Regina Elena (1800 m) - rifugio Remondino (2430 m) per il Colletto di Valasco (2429 m) e il Pian della Casa (1743 m) al rifugio Bozano (2453 m) per il Colletto di Valasco (2429 m) e il Gias delle Mosche (1591 m) al rifugio Valasco (1764 m) per il vallone di Valasco
Rifugio Emilio Questa
Numerose le traversate consentite partendo da questo rifugio: al rifugio Dante Livio Bianco (1910 m) per il colle est della Paur o per il colle di Valmiana al rifugio Malinvern (1839 m) per il colletto di Valscura al posto tappa di Boréon (1526 m) attraverso il passo di Préfouns (2620 m) e il colle di Saléses al rifugio Regina Elena (1800 m) - rifugio Remondino (2430 m) per il Colletto di Valasco (2429 m) e il Pian della Casa (1743 m) al rifugio Bozano (2453 m) per il Colletto di Valasco (2429 m) e il Gias delle Mosche (1591 m) al rifugio Valasco (1764 m) per il vallone di Valasco
Consigliato agli escursionisti più allenati
Rifugio Pagarì
Consigliato agli escursionisti più allenati
Lungo tutto il percorso è facile imbattersi in numerosi gruppi di stambecchi e camosci, specialmente durante i mesi primaverili e a inizio estate.
Rifugio Soria Ellena
Pian del Praiet
Lungo tutto il percorso è facile imbattersi in numerosi gruppi di stambecchi e camosci, specialmente durante i mesi primaverili e a inizio estate.

Specialità gastronomiche

Per gustare i prodotti tipici
Caseificio Valle Gesso di Aime Walter
Per gustare i prodotti tipici
I GEMEI - Azienda Agricola Giordano Marco
1 Via delle Ripe

Visite turistiche

Necropoli protostorica Valdieri
Via Guardia alla Frontiera
Grotte del Bandito - Riserva Naturale
Santuario della Madonna del Colletto
Via Colletto
Centro faunistico Uomini e Lupi
3 Via S. Giacomo
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